Scrive Jonathan Wilson: “il suo acquisto ha zero senso finanziario, ma ha senso emotivamente. Ancelotti può riaccendere un talento che non ha mantenuto le promesse”

La settimana di mercato dell’Everton non è passata inosservata nel Regno Unito. Il club di Carlo Ancelotti ha piazzato tre colpi, di cui due noti ai tifosi del Napoli. Uno è Allan, l’altro è James Rodriguez il cui tremo per Yuma si è fermato a Liverpool nella sponda blu della città. E poi Doucouré dal Watford: un altro centrocampista di peso.
Ovviamente l’acquisto che cattura l’attenzione è quello di “Lost Boy James Rodríguez” come lo definisce Jonathan Wilson sul Guardian. È l’acquisto che accende la fantasia nonostante Wilson scriva che
il potenziale può essere una maledizione. Mostra troppo troppo presto e ti definirà, non sarai misurato da ciò che hai fatto ma da quel che avevi mostrato di poter fare.
E scrive che “quando il mondo smette di aspettarsi da te quel che avevi promesso, in Inghilterra ci sono solo due posti dove puoi andare: il West Ham e l’Everton”.
Il Guardian ricorda quanto è indebitato l’Everton: nella stagione 2018-19 ha registrato un passivo di 112 milioni di sterline; il rapporto salari-fatturato è dell’85% (altissimo). Un club in simili condizioni dovrebbe attuare una politica diversa; dovrebbe acquistare
un centrocampista di 22 anni di Augsburg, forse, un’ala promettente del Benfica o un rapido giovane difensore del Metz cercando di migliorarli per poi venderli a prezzo maggiorato.
Eppure, a dispetto di una consigliabile politica di tagli salariali – scrive sempre il Guardian – il denaro sembra ancora disponibile per gli acquisti.
E tra i tre acquisti il nome che si distingue è quello di James che vive ancora di quel che fece al Mondiale in Brasile nel 2014: una splendida rete contro l’Uruguay e il titolo di capocannoniere. Aveva 22 anni.
Wilson ricorda la sua carriera, e anche i suoi infortuni. Così come il rapporto privilegiato con Carlo Ancelotti.
Nessun ragioniere firmerebbe il suo acquisto per 20 milioni di sterline. Ha zero senso finanziario. Eppure ha senso per l’emozione. Ci sono stati interrogativi sull’ingaggio di Ancelotti, se fosse o meno l’allenatore giusto per l’Everton, domande che non hanno ancora avuto risposta. Ma Ancelotti è un chiaro vantaggio: dà al club l’accesso a giocatori come James e Allan che probabilmente non penserebbero mai all’Everton se non per l’opportunità di giocare per un allenatore con cui hanno lavorato prima.
La prospettiva di lavorare con Ancelotti – prosegue il Guardian – può riaccendere il talento di James.
È un’audace operazione di mercato che si basa su una componente spesso trascurata: il divertimento.
James può avere successo o può fallire, ma la scommessa sarà valsa la pena.