Kapadia, dopo Maradona c’è Klopp: “Lo amo, se i politici fossero come lui…”
Il regista è tifoso del Liverpool: "Penso che sia un uomo di fede. Spiegherebbe come ha perso tutte le finali che ha perso e senza mai lamentarsi"
Il regista è tifoso del Liverpool: "Penso che sia un uomo di fede. Spiegherebbe come ha perso tutte le finali che ha perso e senza mai lamentarsi"
Kapadia, che qui da noi è “quello del documentario su Maradona” ha un idolo tutto suo, un altro: Jurgen Klopp. Il regista che ha vinto tra l’altro il Sundance con il film su Ayrton Senna è figlio di immigrati indiani, ed è nato e cresciuto a Hackney, nella zona est di Londra, in una famiglia di tifosi dell’Arsenal. La sua prima volta allo stadio è ad Highbury per Arsenal-Liverpool: “Ero tra i tifosi dell’Arsenal e l’Arsenal vinse, ma non ho provato nulla. Avevo occhi solo per il Liverpool”.
“Quello del documentario su Maradona” dice in un’intervista al Guardian che negli anni 70 non gli era permesso “di uscire dalla nostra strada, nessuno di noi sapeva nemmeno dove fosse Liverpool”. Ora ammette che vorrebbe “scavare nel cervello di Klopp”, ma non prima che il carismatico tecnico del Liverpool “vinca una quindicina di trofei e chiuda la sua carriera”.
“Lo amo”, dice Kapadia. “È onesto, appassionato e si prende davvero cura degli altri. Ogni volta che lo sento parlare penso: perché non possiamo avere politici così? Ho una teoria su Klopp. Penso che sia un uomo di fede. Credere in Dio non è una cosa terribile, può essere davvero interessante e farti passare momenti difficili, ce lo vedo Jürgen credente… Non lo so per certo. Ma spiegherebbe come ha perso tutte le finali che ha perso e senza mai lamentarsi, o come è in grado di vedere il quadro generale in questo momento. Onestamente, se Jürgen si voltasse e dicesse “non mi interessa il campionato, ci sono cose più importanti di cui preoccuparsi”, io lo seguirei”.
Il documentario sarebbe la prossima mossa, ma anche no: “Mi piace che il Liverpool sia un hobby e quando il tuo hobby diventa un lavoro può diventare difficile. Ma un giorno, quando avrà vinto 15 trofei e si è ritirato, mi piacerebbe sedermi a parlare con Klopp. È complesso, ha avuto una carriera davvero interessante ed è incredibilmente carismatico. Mi piacerebbe scavare nel suo cervello”.