Altro che occhi della tigre, un Napoli molle fallisce l’ennesima occasione a Parma

Pazzesco. In un turno propizio, il Napoli fallisce a Parma (2-2) la rincorsa piena alle squadre romane per un posto Champions. Rosicchia un punto alla Roma (seconda) battuta sul campo del Milan e ora è a -4 dai giallorossi. Punto rosicchiato anche alla Lazio terza (-3), più vicina, che in nove è stata piegata dall’Inter […]

Pazzesco. In un turno propizio, il Napoli fallisce a Parma (2-2) la rincorsa piena alle squadre romane per un posto Champions. Rosicchia un punto alla Roma (seconda) battuta sul campo del Milan e ora è a -4 dai giallorossi. Punto rosicchiato anche alla Lazio terza (-3), più vicina, che in nove è stata piegata dall’Inter all’Olimpico.

Come è sua pessima abitudine, regala il primo tempo agli emiliani giocando nella prima metà della gara una partita da spiaggia, una partita estiva, e concede al Parma di passare due volte in vantaggio, senza nessuna reazione.

Si riscatta nella ripresa, anche con i cambi di Benitez, e trova Mirante, il portiere di Castellamare di Stabia, che salva almeno sette palle-gol degli azzurri. Punizione esemplare per chi ha aspettato troppo di essere protagonista.

Il Napoli giocava un match importante per la Champions. Qual era l’aspettativa? Che entrasse in campo con gli occhi della tigre, che assalisse il Parma dal primo minuto, che si impadronisse del campo, dell’avversario e della partita. Niente. Un Napoli molle, in attesa del nulla, concedeva al Parma il pallino del gioco.

Torna il solito interrogativo. In partite del genere, di grande importanza per la classifica (otto le novità di Benitez a Parma prima del giovedì decisivo a Kiev contro il Dnipro in Europa League), non è opportuno cominciare con tutti i migliori e poi farli riposare una volta avviata la gara sui binari favorevoli?

A Parma, Benitez schiera una difesa profondamente ritoccata con due pilastri soliti, Andujar e Albiol. Poi Henrique per Maggio, Koulibaly per Britos, Strinic per Ghoulam. Mediana più solida con Gargano e Inler. Zapata punta fidando nella casistica di un gol ogni 107 minuti del colombiano. Alle spalle Gabbiadini, Hamsik e Mertens.

Ci potrebbe anche stare se la squadra così ritoccata entrasse in campo con la determinazione assoluta.

Non sono tanto i cambi operati da Benitez, rispetto alle due ultime partite, a incidere negativamente nel primo tempo, ma l’atteggiamento di tutta la squadra che si fa rubare l’iniziativa dal Parma già abbondantemente retrocesso e con pesanti problemi societari, giocatori senza stipendio, futuro nero.

Il Parma fa la sua partita, onesta, orgogliosa, con l’impegno di chi non vuole arrendersi almeno sul campo. Vuole onorare i tifosi che non l’hanno mai abbandonato. Il Napoli gli dà coraggio.

Il 4-3-3 di Donadoni è un trucco. Felice l’intuizione della difesa a quattro per coprire tutto il fronte arretrato. Il 4-3-3 diventa 4-5-1 (specie sotto la maggiore pressione del Napoli) con gli esterni d’attacco, Lila e Varela, che arretrano per raddoppiare sugli azzurri lungo le corsie. E così, quando il Napoli si sveglia nella ripresa e Benitez inserisce Callejon e Higuain, poi anche David Lopez perché Inler non ce la fa, il Napoli si trova davanti un muro e deve fare girare palla continuamente per colpire. Il Napoli colpisce, ma solo per pareggiare, perché Mirante fa una prodezza dietro l’altra.

Nel primo tempo due soli tiri con Gabbiadini, il gol dell’1-1 e una conclusione centrale. Il Parma partiva subito per sorprendere, giocando in allegria, senza nessuna pressione, rapido, volendo fare un regalo ai tifosi come nella giornata in cui batté la Juventus (1-0). Andava in vantaggio sul primo corner di Jorquera: Andujar entrava male fra due avversari e Palladino, napoletano di Mugnano, segnava a porta vuota (9’).

Ti aspetti il Napoli ed ecco il Parma. Ora però gli azzurri si scaraventeranno alla riscossa. Macché! Molleggiano, passeggiano, non azzeccano un’azione. Il caldo è uguale per tutti e allora perché il Parma ha più corsa, più voglia, più brio?

Su un contrasto vinto da Zapata, Hamsik consegna a Gabbiadini la palla del pareggio (28’). Quinto gol dell’ex doriano nelle ultime sette partite. Siamo a cavallo? Per niente. Perché il Napoli scende da cavallo. Il pareggio non gli dà la scossa per il sorpasso. Continua il suo tran-tran svogliato. E il Parma che ha voglia di stupire va al raddoppio su una topica generale della difesa azzurra.

Punizione toccata da Gobbi per Jorquera, la barriera del Napoli resta impalata, nessuno va a contrastare il cileno che dalla distanza colpisce. Andujar sorpreso, altro errore del portiere azzurro (33’). E, alla fine, la differenza la faranno proprio i due portieri.

La musica cambia nella ripresa. Il Parma difende in massa la vittoria, tutto nella sua metà campo. Benitez fa il primo cambio: Callejon per Zapata (52’). Cinque minuti dopo Higuain per Gargano (57’). Il Napoli deve attaccare a tutto spiano. Sta a ridosso dell’area del Parma, ma c’è una folla di giocatori che non ci passa neanche un ago.

Cominciano le parate decisive di Mirante: sul colpo di testa di Hamsik (48’), sulla puntata ravvicinata di Callejon (55’ il portiere accompagna la palla sul palo e poi la recupera sulla linea), sul doppio tentativo di Higuain (65’ colpo di testa e tiro sulla respinta del portiere), sul tiro a giro di Gabbiadini (68’), mentre va fuori a fil di palo il colpo di testa di Albiol (69’).

Ci vuole una prodezza di Mertens per andare a segno. Sul tocco di Strinic, il belga fa fuori Cassani e infila l’angolino basso lontano (71’). Esecuzione chirurgica, così si suol dire. Ma ora bisogna vincere, il pareggio è un brodino. Mirante dice ancora tre volte no ai tentativi azzurri: su Hamsik (80’ e 85’) e su Higuain (86’ Mirante salvava sulla linea in corner).

Con i cambi, Benitez rimescolava la squadra. Gabbiadini seconda punta dietro Higuain con Hamsik più dietro dopo l’uscita di Gargano ma continuamente in appoggio all’attacco, Callejon e Mertens sugli esterni con i raddoppi di Henrique e Strinic. Usciva Inler malconcio (75’ David Lopez) e anche il nuovo entrato sosteneva la pressione azzurra.

Nei quattro minuti di recupero, veniva considerato involontario il braccio di Gobbi in area sul lancio di David Lopez (91’). Il Parma volava in contropiede sul filo del fischio di chiusura, ma Mariga batteva alta la gran palla servitagli da Varela (93’).  
Mimmo Carratelli  

 

NAPOLI (4-2-3-1): Andujar; Henrique, Albiol, Koulibaly, Strinic; Gargano (57’ Higuain), Inler (75’ David Lopez); Gabbiadini, Hamsik, Mertens; Zapata (52’ Callejon).

PARMA (4-5-1): Mirante; Cassani (73’ Costa), Mendes, Feddal, Gobbi; Lila, Mauri (79’ Ghezzal), Jorquera (70’ Mariga), Nocerino, Varela; Palladino.

ARBITRO: Giacomelli (Trieste)

RETI: 9’ Palladino, 28’ Gabbiadini, 33’ Jorquera, 71’ Mertens.

 

SERIE A / 35^ GIORNATA.

Sabato 9: Juventus-Cagliari 1-1, Milan-Roma 2-1, Chievo-Verona 2-2, Cesena-Sassuolo 2-3, Palermo-Atalanta 2-3, Udinese-Sampdoria 1-4, Parma-Napoli 2-2, Empoli-Fiorentina 2-3, Lazio-Inter 1-2. Lunedì 11: Genoa-Torino.

CLASSIFICA: Juventus 80 campione d’Italia; Roma 64; Lazio 63; Napoli 60; Fiorentina 55; Sampdoria 54; Inter 52; Genoa 50; Torino 48; Milan 46; Palermo 43; Chievo 42; Verona, Udinese, Empoli 41; Sassuolo 40; Atalanta 36; Cagliari 28, Cesena 24 retrocesso; Parma 17 retrocesso.

PROSSIMO TURNO. Sabato 16: Inter-Juventus, Sampdoria-Lazio. Domenica 17: Sassuolo-Milan, Atalanta-Genoa, Cagliari-Palermo, Verona-Empoli, Torino-Chievo, Roma-Udinese. Lunedì 18: Fiorentina-Parma, Napoli-Cesena (ore 21).

 

EUROPA LEAGUE.

Semifinali, ritorno. Giovedì 14.

Dnipro-Napoli (1-1 andata)

Fiorentina-Siviglia (0-3).

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