Semifinale d’andata di Europa League contro il Dnipro. Il Pipita punta al titolo di capocannoniere e il Napoli alla finale di Varsavia

C’è una sfida a distanza in questa semifinale di Europa League col Dnipro. I cinque gol di Cavani alla squadra ucraina, uno all’andata (1-3) e quattro al ritorno (4-2), girone di Europa League 2012-2013, sollecitano Higuain a una qualche imitazione del Matador. In palio c’è anche il titolo di capocannoniere della competizione. Il Pipita con […]

C’è una sfida a distanza in questa semifinale di Europa League col Dnipro. I cinque gol di Cavani alla squadra ucraina, uno all’andata (1-3) e quattro al ritorno (4-2), girone di Europa League 2012-2013, sollecitano Higuain a una qualche imitazione del Matador. In palio c’è anche il titolo di capocannoniere della competizione.

Il Pipita con 7 gol (uno allo Sparta Praga, uno allo Slovan Bratislava, uno al Trabzonspor, tre alla Dinamo Mosca, uno al Wolfsburg) è a due reti dal superare Alan del Salisburgo e Lukaku dell’Everton (8 centri) già eliminati ed è l’unico goleador in corsa tra i primi 23 dell’Europa League tutti appartenenti a squadre fuori gioco. Resta in lizza il colombiano Carlos Bacca del Siviglia, ma lontano, 3 reti.

Più che il confronto con Kalinic, il centravanti del Dnipro con tre gol nella competizione, questa sfida a distanza con Cavani è un “motivo” in più per spingere Gonzalo all’impresa di portare il Napoli a Varsavia. Sin prisa, sin pausa e senza innervosirsi.

Nell’ultima del campionato ucraino a 14 squadre, il Dnipro (secondo nella Prem’er Liha, -6 dalla Dinamo Kiev capolista) si è schierato col 4-1-4-1 piazzando Fedorchuk davanti alla difesa e infoltendo la zona di centrocampo. E’ possibile che sia il modulo di gioco provato per imbrigliare il Napoli al San Paolo, rinunciando al più collaudato 4-2-3-1 a specchio degli azzurri.

E’ chiaro che, per evitare sorprese in Ucraina fra sette giorni, il Napoli deve assicurarsi un vantaggio netto in questa prima partita dovendo contemporaneamente impegnarsi nella rincorsa in campionato a Roma e Lazio. E sarà un finale complicato perché il match conclusivo dell’Europa League a Varsavia (27 maggio) capiterà fra la trasferta contro la Juventus e l’ultima in casa con la Lazio.

Strinic, che ha giocato nel Dnipro tre anni e mezzo sino al gennaio scorso, può avere fornito qualche dritta sulla squadra ucraina. Sono numerosi i giocatori del Dnipro che hanno affrontato il Napoli nelle due partite dell’Europa League di due anni fa, la difesa quasi al completo, i migliori della mediana e gli attaccanti Kalinic, Seleznyov e Zozulya.

Il Napoli delle “riserve” di Mazzarri fece flop in Ucraina. Il tecnico toscano inseguiva con i titolari il secondo posto in campionato e lo conquistò. Poi gli azzurri disintegrarono il Dnipro al San Paolo in un match che valeva il proseguimento in Europa League. Però ci volle Cavani per fare piazza pulita.

Non c’è dubbio che il Napoli di Benitez ha una qualità superiore rispetto alla squadra di Mazzarri conservandone qualche lacuna. Soprattutto il potenziale offensivo non ha confronti con sei attaccanti che si alternano e che quando girano offrono spettacolo e gol.

Difficile valutare la difesa del Dnipro. Nel modesto campionato ucraino ha incassato 12 reti in ventidue partite e una sola volta ha subito tre gol (dalla Dinamo Kiev). Meno ermetica in Europa League (10 gol in tredici gare). Il Dnipro, che gioca piuttosto basso, ma con una difesa alta per mettere in offside gli avversari, ha buona corsa sulle fasce e un centrocampista offensivo pericoloso (Koplyanka). In patria non perde dal 2 novembre (otto vittorie e tre pareggi). In Europa League ha perso due volte con l’Inter (0-1 in casa, 1-2 a San Siro), col Qarabag (0-1 in casa), ad Amsterdam con l’Ajax (1-2 ai supplementari).

Tutto sommato non sembra un avversario insormontabile e il Napoli, che ha stracciato il Wolfsburg nei quarti ed è la squadra che ha fatto più gol in Europa League (25, tredici il Dnipro), dovrebbe prevalere a patto che faccia al San Paolo una gara attenta e concreta. Poi puntiamo sull’orgoglio di Higuain e sul balletto degli attaccanti senza però scoprirsi al contropiede ucraino. Equilibrio, come predica Benitez, ma grande fiducia e, in campo, subito con la testa alla partita.

La formazione la scopriremo al San Paolo. Mediana nuova rispetto alla gara col Milan e difesa confermata. Sugli esterni dovrebbero iniziare Callejon e Insigne perché Mertens ha confermato, anche contro il Milan, di sapere “spaccare” la partita entrando dalla panchina. Poi c’è sempre Gabbiadini col suo gol “inevitabile”. E una serata di estro di Hamsik sarà determinante.
Mimmo Carratelli

EUROPA LEAGUE.

Semifinali d’andata. Giovedì 7, ore 21,05

Napoli-Dnipro

Siviglia-Fiorentina.

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