Mazzola: «I giocatori destinino il 5% dello stipendio ai loro club e alla ricerca contro il coronavirus»
L'ex direttore sportivo dell'Inter a Il Giornale: «Il calcio è uno sport di contatto. Il rischio di contagio c’è. Fossi un giocatore un po’ di preoccupazione l’avrei»

Sulle pagine de Il Giornale, l’ex direttore sportivo dell’Inter, Sandro Mazzola, lancia una proposta ai giocatori di Serie A. Nel momento di emergenza sanitaria che stiamo vivendo è giusto che anche loro facciano la loro parte dando un segnale forte, dice.
«I giocatori hanno l’occasione di dimostrare che esistono e sono vicini alla popolazione. In A guadagnano milioni e per un mese potrebbero decurtarsi il 5% dello stipendio per destinarlo alle proprie società che dovranno far fronte a pesanti perdite e alla ricerca contro il coronavirus».
E risponde anche sul pericolo di contagio tra i tesserati, che fermerebbe l’intero campionato al primo caso. E di cui, il 12 marzo, discuterà il Consiglio di Lega.
«Ho giocato 20 anni tra Inter e Nazionale. Il calcio è uno sport di contatto. Impossibile tenere le distanze in campo imposte dal Ministero della Salute. Come si fa a mettersi in barriera sulle punizioni e a marcare gli avversari sulle palle inattive? Il rischio di contagio c’è, inutile negarlo. Fossi un giocatore un po’ di
preoccupazione l’avrei, anche se in campo dimentichi tutto».