I Ramones tifosi ante litteram di Gabbiadini, basta aggiungere due i a “Gabba Gabba hey!”

“Gabba gabba hey, gabba gabba hey!”. Con queste parole, ripetute all’infinito, finiva la canzone Pinhead, pubblicata nel 1977 dai Ramones, leggendaria band di punk rock statunitense. Una catchphrase, come si dice in inglese, ovvero un tormentone diventato marchio di riconoscimento del gruppo fondato nel 1973 da quattro ragazzi newyorchesi (tanto da ispirare il titolo dell’album-tributo […]

“Gabba gabba hey, gabba gabba hey!”. Con queste parole, ripetute all’infinito, finiva la canzone Pinhead, pubblicata nel 1977 dai Ramones, leggendaria band di punk rock statunitense. Una catchphrase, come si dice in inglese, ovvero un tormentone diventato marchio di riconoscimento del gruppo fondato nel 1973 da quattro ragazzi newyorchesi (tanto da ispirare il titolo dell’album-tributo nel 1991), che secondo la leggenda scelsero Ramone come cognome d’arte in onore di Paul Mc Cartney, che in occasione della prima tournée dei Beatles in Scozia si fece chiamare proprio Paul Ramone.

Quasi 30 anni dopo basta aggiungere due “i” e il grido di battaglia diventa “Gabbia Gabbia hey!”: stavolta lo cantano i tifosi del Napoli, in onore di Manolo Gabbiadini e sulle note di un assist al bacio di Hamsik (che di punk ha almeno il taglio di capelli) contro l’Udinese, o di Higuain a Verona, o persino di Albiol in terra turca. Il 23enne venuto dal Nord le sta suonando agli scettici: è già a quota 4 gol col Napoli in poco più di un mese e la serie di marcature consecutive è aperta, costringendo probabilmente alla chiusura anticipata qualche spiritoso profilo su Twitter, che si è mangiato i gomiti per quei 13 milioni che soltanto due mesi fa sembravano troppi. Ma Benitez e Bigon sapevano il fatto loro e il talento della Nazionale italiana si sta rivelando molto più di un rincalzo: da quando c’è lui il Napoli è tornato in corsa per il secondo posto, è ancora in lizza per difendere la Coppa Italia e ha già un piede negli ottavi di finale di Europa League.

E se i Ramones devono il loro nome d’arte a un gruppo di Liverpool, Gabbiadini deve la sua esplosione a un allenatore che proprio a Liverpool ci ha fatto la storia del calcio. E così, dopo aver sgrezzato il neomelodico Insigne, l’allenatore più amato nella culla del rock inglese ha riportato alla ribalta una band di metallari americani: “Gabbia Gabbia hey!”.
Giuseppe Baselice

 

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