Dov’è lo scandalo se Benitez fa turn over in Coppa Italia?

E’ andata bene (ai rigori) contro l’Udinese, debutto in Coppa Italia del Napoli al San Paolo a partire dagli ottavi (partita secca). La lotteria dei rigori mette sempre i brividi, ma gli azzurri (dopo il penalty di Mertens sparato sulla traversa a inizio partita) hanno fatto cinque centri su cinque (a Doha avevano sbagliato Jorginho […]

E’ andata bene (ai rigori) contro l’Udinese, debutto in Coppa Italia del Napoli al San Paolo a partire dagli ottavi (partita secca). La lotteria dei rigori mette sempre i brividi, ma gli azzurri (dopo il penalty di Mertens sparato sulla traversa a inizio partita) hanno fatto cinque centri su cinque (a Doha avevano sbagliato Jorginho e Mertens). Mesto, che sembrava il meno provveduto, non ha sbagliato. Notevole la freddezza di Jorginho e Hamsik. Higuain ha infilato il tiro decisivo. Per una squadra che, in campionato, ha fallito due rigori su quattro (Higuain contro Chievo e Atalanta) è stato un bel successo.

Si parla del profondo turn-over di Benitez con otto inserimenti (in panchina Maggio, Koulibaly, Callejon, Higuain, squalificati Albiol e Inler). Si dice che, contro l’Udinese, sia stata la ventiseiesima formazione diversa di Rafa su 29 partite.

Il tecnico spagnolo sostiene che tutti i 25 azzurri della “rosa” devono essere competitivi, allenandoli senza esclusioni, perciò il suo turn-over non dovrebbe scandalizzare. Era diverso con Mazzarri che escludeva in partenza metà giocatori che, impiegati nei turn-over, giocavano da esclusi con molti fallimenti in Europa e in Italia. L’unico vero azzardo di Benitez, contro l’Udinese, è stata l’inedita difesa. Se un appunto si può fare all’allenatore azzurro è che sarebbe stato preferibile avere in campo Koulibaly al posto di uno fra Henrique e Britos.

Per il resto, se non in Coppa, quando dare maggiori chance a Gabbiadini, testare Andujar e Mesto, insistere su Zapata e rilanciare Jorginho e Hamsik?

L’Udinese (Di Natale in panchina) ha giocato una grande gara, per giunta in dieci per 52 minuti. Però colpevole Widmer che, a furia di pressare Mertens, alla fine è stato costretto dalle finte del belga ai due falli dell’espulsione.

Si discute sul secondo rigore accordato al Napoli che darebbe ragione all’ammonimento della Juventus: alla fine, favori e torti si equilibrano. Ma bisogna anche vedere quando gli uni e gli altri incidono sul risultato.

Tra i due portieri, Andujar è stato il più impegnato, almeno quattro parate determinanti più quella sul rigore finale di Allan uscendo dall’anonimato e da parecchi giudizi prevenuti. Scuffet ha compiuto due prodigi, sul colpo di testa di Gabbiadini e sulla staffilata di Hamsik.

L’Udinese ha sfiorato il gol cinque volte con Jaadi, Thereau, Heurtaux, Aguirre (salvataggio sulla linea di Mesto) e Kone. Il Napoli ha colpito una traversa e un palo più le due parate di Scuffet. Leggero vantaggio dell’Udinese nelle conclusioni.

I friulani con un centrocampo folto (3-5-2), guidato magnificamente da Allan e col pregevole lavoro anche offensivo di Bruno Fernandes, hanno messo in difficoltà il Napoli. Stramaccioni non ha gradito l’eliminazione. La Coppa Italia sfavorisce le squadre medio-piccole che devono giocare sui campi delle migliori secondo la classifica del campionato precedente. Se ne è lamentato anche Colantuono eliminato sul campo della Fiorentina. Arbitraggi, poi, non proprio ineccepibili (si tira a portare avanti le grandi?).

Il Napoli del turn-over, con Jorginho e Hamsik alla ribalta solo nella seconda parte della gara, Gabbiadini non ancora inserito, Mertens elettrico ma troppo individualista col rigore sulla traversa e il colpo di testa alto del possibile 3-2 al 120’ e la difesa preoccupante nei due centrali, ha complessivamente retto per dedizione mai inferiore nelle due ore di gioco. Tra le note positive, Strinic al secondo impegno consecutivo assolto con grande sicurezza.

Ora, se si dice che non ci sono partite facili in Italia, inutile arricciare il naso per come il Napoli, detentore della Coppa, ha saltato l’ostacolo friulano. E’ stata confortante la tenuta dell’insieme in una formazione fortemente inventata e con troppi strafalcioni individuali.

Lunedì si torna al campionato col Genoa al San Paolo, match insidioso come la maggior parte dei confronti in Italia (anche se il Genoa è a secco da cinque partite dopo la brillante serie di nove gare con 21 punti raccolti). Evitare il quarto pareggio in casa, ma Benitez avrà sei elementi risparmiati in Coppa: Maggio, Albiol, Koulibaly, David Lopez, Callejon, Higuain.
Mimmo Carratelli  

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