CorSera: nel gesto di Lukaku il motore della civiltà con il più vecchio che dà fiducia al giovane”
Il giovane Sebastiano Esposito ha accettato la sfida, trasformando l'ammirazione per il campione in commossa riconoscenza

Sul Corriere della Sera, Paolo Di Stefano torna sul gesto di Kukaku sabato sera, quando ha ceduto il pallone del rigore al giovane Esposito, rinunciando a tirarlo lui.
Non è stato solo un gesto di gentilezza, dice. Non è stata una risposta alle curve che dall’inizio della stagione intonano i loro ululati ai suoi danni. Perché innanzitutto ai razzisti certo non interessa la nobiltà d’animo, scrive, ma soprattutto perché
“non ci sarebbe bisogno di nessuna «controprova» di altruismo per bandire ogni tipo di discriminazione”.
Lukaku è in gara per la vetta della classifica marcatori. Nel momento in cui la partita non era ancora chiusa, ha rinunciato ad andare sul dischetto e ne ha regalato la possibilità al giovanissimo compagno. Che, alla fine, ha segnato ed è entrato nella storia, ma che avrebbe anche potuto sbagliare tiro.
“E anche per questo il gesto del ventiseienne Lukaku ha un valore speciale: dando quella responsabilità al suo giovane amico si è assunto a sua volta una grande responsabilità. E allora, al di là del nero e del bianco, in quel passaggio di pallone c’è il motore della civiltà: il più vecchio che dà fiducia al giovane, il giovane che accetta la sfida, trasformando l’ammirazione (per il campione) in commossa riconoscenza”.