Pedullà: il Napoli buca l’approccio, gestisce male, vive di sprazzi
Sul Corsport. Il merito del gioco della Roma è il lavoro di Fonseca, "un manifesto invidiabile". Mentre il Napoli non sa diventare squadra quando dovrebbe

La Roma sa soffrire e resta compatta. Il Napoli “buca l’approccio, gestisce male, vive di sprazzi”. E’ così che Alfredo Pedullà, sul Corriere dello Sport, riassume la partita andava in scena ieri all’Olimpico.
Il merito del gioco della Roma è il lavoro di Fonseca, “un manifesto invidiabile”. Mentre il Napoli non sa diventare squadra quando dovrebbe.
“La differenza Fonseca-Ancelotti è questa. Se sbanda Mario Rui, lo seguono in tre o quattro (Callejon, Mertens, Fabian, Insigne), troppi. Il concetto dovrebbe comprendere la continuità che il Napoli colpevolmente non ha. E la classifica oggi è un pianto greco”.
Nei primi 25 minuti il Napoli è apparso timido e impacciato, non poteva essere quella la creatura di Ancelotti, scrive. Il rigore sbagliato da parte della Roma ha influenzato la partita e il Napoli ha iniziato a condurre il gioco, ha colpito però anche due legni, “il colmo della sfortuna”.
Nella ripresa la Roma però riparte con autorevolezza e il Napoli sparisce.
“rischia di imbarcare acqua (traversa di Kluivert), non è squadra nella gioia e nel dolore. I cambi (Lozano e Llorente) sono un’aspirina che fanno scendere la temperatura, ma non cancellano la febbre”.
Non basta per vincere, soprattutto.
Pedullà dice la sua anche sull’arbitraggo di Rocchi, che definisce esemplare. L’interruzione della partita per i cori razzisti è una strada che andrebbe seguita sempre, scrive.