Quando l’Italia di Sacchi rimediò una figuraccia contro Malta

Non fidarsi delle squadre piccole, ritornello degli allenatori quando c’è da affrontare un avversario minore. S’è visto a Palermo contro l’Azerbaigian. Ora c’è Malta per la scontata qualificazione dell’Italia a Euro 2016 in Francia. Pessima figura del 1992, qualificazione al Mondiale di due anni dopo in America. Sacchi era ct della nazionale da un anno. […]

Non fidarsi delle squadre piccole, ritornello degli allenatori quando c’è da affrontare un avversario minore. S’è visto a Palermo contro l’Azerbaigian. Ora c’è Malta per la scontata qualificazione dell’Italia a Euro 2016 in Francia.

Pessima figura del 1992, qualificazione al Mondiale di due anni dopo in America. Sacchi era ct della nazionale da un anno. Allo stadio maltese, che sorge sull’altopiano Ta’Qali a picco su due insenature, otto chilometri da La Valletta, sfoderò uno sciarpone fucsia (era il 19 dicembre, cielo azzurro, ma temperatura poco mite). Dovevamo fare una passeggiata.

Dopo infinite sofferenze e un orgoglioso zero a zero raccolto nel primo tempo dai maltesi, segnarono Vialli e Signori attorno all’ora di gioco. L’annuncio della goleada attesa? Macché. Franco Baresi giocò a pallavolo al limite dell’area: rigore ed espulsione. Pagliuca parò il penalty di Kristian Laferla, battuto malissimo. Un’azione a tre saltò la difesa azzurra e Martin Gregory segnò a cinque minuti dalla fine. Tre minuti prima, Pagliuca e Costacurta avevano evitato un’altra pericolosa incursione dell’attaccante. Altro che passeggiata, un risicato 2-1 con patemi finali. Alla fine, Sacchi disse: “Mi sono vergognato di avere assistito a questa partita. Non vedevo l’ora che finisse. È un buon risultato, ma soltanto per Malta”.

Così vanno le cose nel calcio italiano. Malta ha preso tre pere dalla Norvegia venerdì scorso sul suo campo. Due le aveva prese in Croazia nella prima gara di qualificazione. Però è meglio non aspettarsi uno spettacolo azzurro. Per battere l’Azerbaigian c’è voluto Chiellini!

Contro i maltesi sei vittorie con le goleade di Bergamo (5-0 nel 1987) e Palermo (6-1 nel 1993). Diciannove centri azzurri nella porta degli isolani, due soli gol loro e ancora ricordano i nomi dei marcatori, Martin Gregory e Carmel Busuttil, miglior calciatore di Malta, oggi due signori di 49 e 50 anni.

Vietato immaginare goleade dopo lo spegnimento della nazionale a Palermo. Conte aveva cominciato con fiammate incoraggianti nell’amichevole contro l’Olanda e nel primo match “europeo” a Oslo contro la Norvegia. Fuochi fatui? Andiamo a Malta per fare una onesta partita e niente di più col favore schiacciante (e condizionante) del pronostico.

Si annunciano due nuovi esterni (Candreva e Pasqual per Darmian e De Sciglio), Pirlo a dirigere, Giovinco a dare un pizzico di fantasia a una squadra che randella lanci e cross. Il gioco latita.

Malta è una nazionale su con gli anni, allenata dal veneziano Pietro Ghedin, difensore tosto nei suoi anni tra Fiorentina, Roma e Lazio. Promette impegno e coraggio. L’Italia promette di prendersi i tre punti senza incantare, ma con molto carattere.
Mimmo Carratelli 

QUALIFICAZIONI EURO 2016.

Gruppo H, lunedì 13: Malta-Italia, Croazia-Azerbaigian, Norvegia-Bulgaria.

CLASSIFICA: 6 Croazia (3-0), 6 Italia (4-1), 3 Norvegia (3-2), 3 Bulgaria (2-2), 0 Azerbaigian (2-4), 0 Malta (0-5).

PROSSIMO TURNO. Domenica 16 novembre: Italia-Croazia (a Milano), Azerbaigian-Norvegia, Bulgaria-Malta.

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