Dotto: Nainggolan e la sua cresta dovevano finire la loro storia alla Roma

Sul Corriere dello Sport il ritorno di Radja all'Olimpico, una storia d'amore che non doveva essere interrotta

Sul Corriere dello Sport il ritorno di Radja all'Olimpico, una storia d'amore che non doveva essere interrotta

Radja Nainggolan sottratto alla Roma, e viceversa, è stato uno strappo brutale. Un caso di palese ottusità. L’ennesimo tributo alla deficienza di un pragmatismo contemporaneo spacciato per illuminato management.

Scrive Gianluca Dotto sul Corriere dello Sport sul ritorno di Nainggolan all’Olimpico, un ritorno dal sapore amaro per il calciatore e la Roma che si sono persi.

Radja è venuto al mondo calciatore per calciare nella Roma. Fatti per amarsi a vita

Un rapporto stretto, simbiotico che oramai non esiste più nel calcio o quasi. Sbagliato fare generalizzazioni. Nainggolan è stata una bandiera della Roma, una delle poche società rimaste in cui esiste ancora forte l’attaccamento per la maglia. Ed era a Roma che Radja voleva e doveva restare.

Sì, Radja e la sua cresta dovevano finire la loro storia alla Roma. Non so nemmeno dire se lo meritasse, sono sicuro di sì, ma non importa, Non è questo il punto. Era scritto. Una di quelle storie destinate, che solo un mediocre pensiero poteva troncare. Il ragazzaccio con gli occhi dell’iguana, un tipo di rara dolcezza, non ha mai vinto nulla in carriera e forse non vincerà nulla. Ma, tornare un giorno all’Olimpico o dove sarà, anche per un solo giorno, con la maglia giusta, quella, la vittoria più grande.

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