La notizia è sul Corriere della Sera. Dopo le lamentele di Dzeko e Juan Jesus, il club si rivolge al Campidoglio per chiedere che venga sistemata la strada verso il centro sportivo
Le buche delle strade romane diventano un problema anche per i calciatori della Roma. Il tragitto dalle case dei giallorossi al centro sportivo Fulvio Bernardini miete vittime innocenti: le loro auto. Tanto che, da Trigoria, scrivono una lettera di protesta al Campidoglio.
La storia è sul Corriere della Sera.
Prima ci è andato di mezzo il cerchione del mega-suv di Edin Dzeko, poi le due gomme dell’auto di Juan Jesus, ma la lista degli incidentati, assicurano dagli uffici centrali del club, è lunghissima.
Fu lo stesso Dzeko, due anni fa, appena arrivato nella Capitale, a lanciare l’allarme a Roma Tv:
“Roma è una città meravigliosa ma le sue strade sembrano quelle di Sarajevo dopo i bombardamenti”.
La strada verso il centro sportivo è piena di “veri e propri crateri”, scrive il quotidiano,
“uno ogni venti metri di asfalto logoro e sgranato. Così tanto malridotto che, in alcuni tratti, i limiti di velocità sono stati abbassati a 30 all’ora per evitare nuovi incidenti e guai seri”.
Sono 250mila l’anno gli incidenti, anche gravi, che hanno come cause le buche stradali. Stavolta, però, il caso riguarda persone non esattamente comuni. Oltre a quelle citate, ci sono, nell’elenco diramato da Trigoria, le auto di Diego Perotti e quella di Francesca Costa, mamma di Nicolò Zaniolo.
Si lamentano tutti, top-player e panchinari. Accusati, naturalmente, sui social, da tifosi giallorossi e di altri colori che scrivono che, in quanto milionari, i giocatori non sono nella posizione di potersi lamentare.
Dal Campidoglio fanno sapere che sul tratto di strada incriminato (ovvero un pezzo di Laurentina e i quattro chilometri di via di Trigoria) sono già programmati lavori che dovranno essere eseguiti entro fine ottobre e che i cantieri dureranno circa 40 giorni.
“Fino ad allora i giocatori dovranno rassegnarsi a togliere il piede dell’acceleratore e a esercitarsi nel dribbling delle buche”.