Addio doppio play, Prandelli cambia l’Italia

Quattrocentisti prestati al calcio. Così vengono definiti i giocatori della Costa Rica per l’eleganza e la capacità di corsa. Si chiudono a riccio (5-4-1) per distendersi pericolosamente in contropiede. Sulla destra l’accoppiata Gamboa-Ruiz fa il verso a quella che è stata la catena azzurra Darmian-Candreva. Ed ecco che, al di là, del mediocre esordio di […]

Quattrocentisti prestati al calcio. Così vengono definiti i giocatori della Costa Rica per l’eleganza e la capacità di corsa. Si chiudono a riccio (5-4-1) per distendersi pericolosamente in contropiede. Sulla destra l’accoppiata Gamboa-Ruiz fa il verso a quella che è stata la catena azzurra Darmian-Candreva. Ed ecco che, al di là, del mediocre esordio di Paletta, Prandelli ritocca la difesa piazzando a sinistra Darmian, il migliore azzurro al debutto, Bonucci e Chiellini centrali (Barzagli out), Abate a destra. La difesa sarà impegnata dell’esplosivo ventunenne Joel Campbell, il talento dell’Arsenal in prestito all’Olympiacos, centravanti rapido e tosto, che svaria molto a sinistra, numeri da fuoriclasse e facilità di tiro, e dall’aggressione sulle fasce. Fuori Verratti. Com’era prevedibile il doppio play con Pirlo non funziona. Sacrificando il pescarese in copertura (contro Gerrard e Rooney) se ne limita il talento. Ed ecco il sostituto: Thiago Motta, brasiliano felicissimo di essere italiano, centrocampista d’esperienza (30 anni) e fisicamente ragguardevole (1,87). Col prevedibile rientro di Buffon, le tre novità di Prandelli sono esaurite. Possibile, nel secondo tempo, l’inserimento di Insigne e Immobile a risultato acquisito o se dovesse essere necessaria una migliore intesa offensiva superando la solitudine di Balotelli, unica punta del 4-1-4-1 che torna alle origini con De Rossi più protettivo. La Costa Rica (“Noble patria, tu hermosa bandera”) giocherà con la scioltezza di chi non ha niente da perdere e la furbizia di chi spera nel colpaccio. Keylor Navas (1,86) è un eccellente portiere e i trentenni della difesa Acosta e Gonzales sono dei combattenti. L’Italia deve infilarsi sulle corsie esterne se Candreva ripete il magnifico debutto contro gli inglesi e Marchisio non deve rientrare troppo a centrocampo (ecco l’utilità di Insigne). All’esordio, la nazionale centroamericana ha rimontato un mediocre Uruguay (3-1). L’Italia, a sorpresa, è un’altra cosa, ma dovrà dimenticare l’euforia per la vittoria sugli inglesi e incrementare la manovra d’attacco. Più inserimenti dal centrocampo e Balotelli deve muoversi di più, trattenere più la palla per far salire la squadra e giocare di sponda, evitando di essere statico in attesa di piazzare il suo tiro violento. Destinatosi alla modella belga Fanny Neguesha, sembra più tranquillo e determinato. Si gioca a Recife (minaccia di pioggia) alle 13 locali, quindi caldo e umidità rilevante. Forse sarà consentito il time-out nei due tempi per dissetarsi. Una nazione di quattro milioni di abitanti (due volte Roma) aspetta in Costa Rica l’exploit della sua squadra imprevedibile. Un paese che si dichiara felice all’80 per cento vuole accrescere con i “ticos”, i suoi guerrieri del calcio, la gioia e la contentezza. L’Italia, se vince, stacca già il pass per gli ottavi. Arrivando prima eviterà la Colombia, prima nel suo girone. La Costa d’Avorio, piuttosto che Giappone e Grecia, dovrebbe essere l’avversario del primo turno a eliminazione diretta. Il ballo è cominciato. Evitare il casché e andare, giudiziosamente, con la rumba degli scugnizzi. MIMMO CARRATELLI

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