L’Italia al Mondiale senza incontristi e con una difesa “leggera”

Ventesimo campionato del mondo, per la seconda volta in Brasile. Favorita la squadra di casa, cinque volte campione. Se la Germania “tradisce”, si profila una finale sudamericana del Brasile con Argentina o Uruguay. E’ il pronostico suggerito dal tabellone della manifestazione.Il Brasile sembra avere la strada spianata verso la finale. Negli ottavi potrebbe capitargli l’Olanda. […]

Ventesimo campionato del mondo, per la seconda volta in Brasile. Favorita la squadra di casa, cinque volte campione. Se la Germania “tradisce”, si profila una finale sudamericana del Brasile con Argentina o Uruguay. E’ il pronostico suggerito dal tabellone della manifestazione.Il Brasile sembra avere la strada spianata verso la finale. Negli ottavi potrebbe capitargli l’Olanda. In semifinale, la Germania. L’altra parte del tabellone comprende all’inizio le più forti: Uruguay, Argentina, Germania, Belgio (la sorpresa), Portogallo, la Spagna campione. In seconda battuta, l’Italia.Quattro squadre europee hanno vinto il campionato giocandolo in casa: Italia 1934, Inghilterra 1966, Germania 1974, Francia 1998. Due sole sudamericane hanno vinto il titolo in casa: Uruguay nel 1930 e Argentina nel 1978. Il Brasile fallì sui suoi campi, battuto dall’Uruguay (1950).Mai una squadra europea ha vinto il torneo in Sudamerica. Il Brasile ha vinto una volta in Europa (1958 in Svezia). Ha anche vinto negli Stati Uniti (1994) e in Corea del sud (2002).Fuori dai confini europei ha vinto solo la Spagna (2010 in Sudafrica).In Brasile, l’Italia deve vincere assolutamente il suo girone (avversari Uruguay, Inghilterra e Costa Rica). Da seconda troverà nei quarti il Brasile. Se si piazza prima avrà un ottavo di finale abbordabile e, nei quarti, troverebbe Spagna o Olanda meno temibili dei padroni di casa.Il debutto è sempre una incognita in un mondiale. Questa volta il calendario propone confronti d’apertura incandescenti: Brasile-Croazia, Spagna-Olanda, Inghilterra-Italia, Germania-Portogallo. La prima vittoria vale la metà delle possibilità di qualificazione agli ottavi.Per questo Inghilterra-Italia di sabato 14 potrebbe risultare decisiva, mentre l’Uruguay ha un compito facile (sulla carta) contro il Costa Rica. Un pareggio tra inglesi e azzurri avvantaggerebbe, per il primo posto, l’Uruguay di Cavani e Gargano. Ma, attenzione, le squadre di secondo livello danno tutto nelle primissime partite, il Costa Rica non meno delle altre.Prandelli nasconde la formazione. In ogni caso, non ci sarebbe una squadra titolare, ma disegnata volta per volta tenendo conto dell’avversario. Contro l’Inghilterra si comincerà comunque col 4-1-4-1, De Rossi davanti alla difesa e Balotelli unica punta.Pirlo e Verratti giocheranno insieme. Il centrocampo azzurro è privo di incontristi e, in zona, il timore è di soffrire troppo sulle ripartenze dell’avversario perdendo palla. Non basterà a proteggere la difesa il ruolo di quasi battitore libero avanzato di De Rossi. La difesa azzurra, titolari e riserve, ha denunciato sinora scarsa sicurezza. Ma vedremo nelle partite “vere”.Con Pirlo e Verratti, il doppio play sperimentato una sola volta, si dovrebbe tenere palla più dell’avversario per avere buon gioco. Gli esterni Candreva e Marchisio avranno un duro lavoro di copertura e contrattacco appoggiati sulle fasce da Darmian e De Sciglio.Balotelli è il titolare e Immobile, capocannoniere nazionale, partirà dalla panchina. Le indicazioni dell’allenamento contro il Fluminense danno anche Insigne pronto ad entrare in campo. Il problema è uno solo. Per rendere al massimo, Immobile e Insigne dovrebbero giocare insieme. Il loro affiatamento, che data dal Pescara di Zeman, è una delle poche cose incoraggianti viste nelle amichevoli. In una parola, l’ingresso di Immobile richiederebbe il contemporaneo impiego di Insigne.Se Balotelli non farà il fenomeno, limitandosi a giocare “da fermo” per cercare di piazzare il suo temibile tiro, Immobile offre una varietà di temi offensivi (movimento, aggressione dello spazio, tagli veloci) che non sono nelle corde del milanista. E’ possibile che contro il Costa Rica (seconda partita, venerdì 20) vedremo Immobile e Insigne dall’inizio in un 4-3-3 o 4-4-2.Per la verve dei due napoletani e la loro intesa, Cassano rischia di restare in ombra. Cerci non ha convinto nel 4-3-3 dell’ultima amichevole. A centrocampo, Parolo sembra più mobile e creativo di Aquilani. Alla nazionale di Prandelli manca un gruppo di guerrieri che possano fare la differenza in un torneo breve in cui la qualità tecnica viene spesso oscurata dalla tensione (ma fino a un certo punto).Il problema resta la difesa che commette troppi errori. Dovrebbe irrobustirla Chiellini centrale di sinistra. Ma per l’altro centrale gli elementi a disposizione non danno garanzie assolute. Barzagli è acciaccato, Bonucci è “leggero”, Paletta una incognita. Sugli esterni, Abate sembra meno pronto.Buffon parla di nazionale affidabile. Rende di più quando le sfide sono difficili. Le amichevoli non contano. Prandelli parla di nazionale che può sorprendere, comunque camaleontica per spiazzare gli avversari. Sei juventini nella “rosa” dei 23 non gli regalano un blocco. Le condizioni ambientali e le fatiche di tutta la stagione minacciano di limitare le chance azzurre.Sulla carta, l’Italia è l’unica nazionale che non parte con una formazione titolare (come la squadra di Lippi in Germania) se non si vuole ritenere tale la squadra del 4-1-4-1 che debutterà sabato. Benché si tratti di un campionato “chiuso” per gli azzurri, Prandelli non rischia tutto con i più giovani a discapito di alcuni “senatori”. Può darsi che vedremo una squadra più “verde” al prossimo Europeo.MIMMO CARRATELLI

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