Repubblica e il caso Ospina: “non è stata una stagione facile per lo staff medico del Napoli“
“Sembrava un pugile suonato. Per tanti giocatori - Younes, Albiol, Meret, Verdi, Maksimovic, Diawara - il club ha autorizzato di le cure altrove”
Salvatore Laporta / KontroLab
Il lancio della spugna nel pugilato
Tutto è bene quel che finisce bene. Ospina è a casa, si può cominciare a pensare serenamente al futuro.
L’edizione napoletana di Repubblica torna però su quel che è accaduto domenica sera. Paragona quel che è accaduto a un classico caso di boxe, “quando il pugile suonato (e dunque non nelle condizioni di ragionare in maniera autonoma e con lucidità) viene salvato dal suo angolo con il lancio della spugna: per interrompere immediatamente il match. Il medico sociale Alfonso De Nicola è rimasto invece in attesa degli eventi, dopo essere stato rassicurato dalle parole del giocatore, che era convinto di poter restare ancora tra i pali”.
Per Repubblica, Ancelotti, dalla panchina, ha agito durante la partita nel totale rispetto dei ruoli. Il quotidiano, a firma Marco Azzi, ricorda la frase del tecnico nel post-partita: « Ci siamo fidati della decisione presa dal dottore».
E poi sottolinea che “non è stata una stagione facile per lo staff medico del Napoli, dopo tante annate di eccellenza”:
Albiol s’è andato a operare a Londra e tornerà a convalescenza conclusa. Younes si è curato da solo in Belgio, Verdi a Bologna, Maksimovic ha fatto alcuni blitz in Serbia per il ginocchio, Diawara è stato ieri a Roma dal dottor Mariani, senza dimenticare il laborioso recupero di Meret. La società ha lasciato ai giocatori la facoltà di farsi spesso curare altrove, autorizzando una procedura abbastanza anomala: come mai era successo in passato.
Diego schiacciato dall’amore isterico che lo circondava ogni volta che usciva di casa. Nella top ten, anche il Apr di Briatore e la Corea del nord ai Mondiali del 66
Corriere Fiorentino: Giuntoli, per accettare, aveva chiesto contatto diretto con Commisso e totale autonomia. Repubblica: l'assenza di Commisso ha generato un vuoto di potere.
Una delle poche costanti del Napoli tra il terzo e quarto scudetto. Il camerunese è all'83esimo posto in classifica. Al 73esimo c'è De Bruyne, la posizione più bassa negli ultimi undici anni.
«Ho chiesto al ct del Senegal di non convocarlo, perché ha giocato 3 partite in otto mesi. Mi ha detto che se non avessi fatto partire Diao, non lo avrebbe convocato poi per il Mondiale».
Il Napoli lo ha vinto lo scorso anno con 82. Le gare extra portano maggior competizione tra i club in campionato, nessuna squadra in A ha mantenuto il comando per due turni consecutivi.
L'energia della precisione, del pensiero. La fatica si è fatta sentire da chi sta giocando molte partite senza rifiatare. Zaniolo è rinato, potrebbe tornare in Nazionale.
Alla Gazzetta: «Gli allenamenti erano degni dei marines. Ventrone ci distruggeva. Una volta vomitai. Purtroppo fu esonerato dopo 13 partite, ma fisicamente volavamo»
Alla Gazzetta: «Il Napoli, quando gioca bene, è quella che ha lo stile più europeo. L’Inter ha un attacco micidiale, però in difesa traballa un po’. Il Milan è, secondo le idee di Allegri, molto concreto»
Oggi questo Napoli senza De Bruyne e Anguissa, ha bisogno di spazio e campo da attaccare per esaltare le qualità di Neres, Lang e Hojlund. Il 4-3-3resta solo un’opzione d’emergenza.
2.4 milioni di euro per chi perde la semifinale. Il presidente sarà al fianco della squadra. Tutti i biglietti venduti per Napoli-Milan di giovedì (ore 20 su Italia 1)