Tebas si loda: «Pirateria in Spagna abbiamo ridotta del 60% in Spagna nell’ultimo anno»
Per il presidente della Liga la campagna contro il "pezzotto" sta raggiungendo i suoi frutti: gli ascolti dei campionati europei calano, in Spagna crescono

2021 archivio Image Sport / Calcio / Javier Tebas / foto Imago/Image Sport
Il presidente della Liga, Javier Tebas, ha sottolineato mercoledì che l’aumento dei ricavi derivanti dai diritti audiovisivi per il ciclo 2027-2032 — che supereranno i 6 miliardi di euro — è frutto del miglioramento del prodotto e della lotta alla pirateria, ridotta in Spagna del 60% nell’ultimo anno. Lo scrive Marca
In Spagna la pirateria cala del 60%
«Tutte le competizioni nazionali in Europa sono in calo o stagnanti. Quando si vede questo contesto, con altre in calo o stagnanti mentre noi stiamo crescendo di quasi il 10%, bisogna chiedersi il perché. Non è una questione di caso, né è dovuto al mercato. È guidato da una lotta molto importante contro la pirateria – l’abbiamo ridotta del 60% in Spagna nell’ultimo anno – e dal nostro lavoro con i club per migliorare il prodotto audiovisivo», ha dichiarato al World Football Summit di Riyadh il presidente della Liga, Javier Tebas
Crescita: il prodotto audiovisivo in Spagna migliora
Tebas ha evidenziato l’aumento degli ascolti nei 40 minuti che precedono il calcio d’inizio e nei minuti successivi alla fine delle partite. Ha ricordato inoltre le innovazioni introdotte nella produzione di LaLiga, prima competizione al mondo a usare telecamere aeree in tutti gli stadi, e ora impegnata a studiare come i giovani consumano il calcio: modalità multi-camera e maggiore interazione. Sul tema della pirateria, il presidente ha spiegato che la frammentazione del calcio tra molte piattaforme facilita la diffusione del fenomeno. In Spagna il problema è stato contrastato con una risoluzione giudiziaria che blocca l’accesso ai contenuti illegali. «Il complesso problema della pirateria a volte non è ben compreso. Le grandi aziende di pirateria, e ce ne sono molte, sono tecnologicamente molto più avanzate di molte grandi emittenti televisive», ha dichiarato Tebas.
Combattere la pirateria: la sfida legislativa in Spagna
Il presidente ha insistito anche sui limiti normativi attuali: «Dobbiamo considerare che le grandi aziende di pirateria sono tecnologicamente molto più avanzate di molte emittenti. Direi tutte, più avanzate di Dazn, Espn… il loro compito è rubare, devono essere pronte a rubare. Quando la legge viene approvata, stiamo già recuperando terreno». Ha poi citato il ruolo ambiguo dei giganti tecnologici: Google, Cloudflare e Amazon, che solo di recente sta iniziando a collaborare. «A volte si pensa che quando Google dice “sto facendo tutto il possibile”, non sia vero. Perché è ancora parte dei loro affari. Non puoi avere un’autostrada in cui il narcotrafficante passa indisturbato con la droga», ha affermato, aggiungendo che la legislazione «è più lenta del dovuto», ma che in molti Paesi esistono già norme adeguate.
«Il settimo comandamento di Mosè era “Non rubare”, e da allora esistono leggi per porre fine alla pirateria», ha concluso.
Arabia Saudita: investimenti e futuro del calcio
Interrogato infine sulla crescita del calcio in Arabia Saudita, Paese che ospiterà il Mondiale 2034, Tebas ha sostenuto che gli investimenti pubblici devono proseguire per garantire la sostenibilità del sistema. Allo stesso tempo, ha indicato l’importanza di sostenere gli attori privati, affinché possano formarsi adeguatamente e contribuire allo sviluppo di un’industria calcistica d’élite.











