Se pensi costantemente a tutto ciò che potrebbe andare storto, non puoi avere successo. Parola di mental coach
Il guru tedesco Michael Draksal allo Spiegel: "La mente va allenata, come il sonno”. La terapia del sogno lucido: che cos'è e quali sono i benefici

Italy's athlete Lamont Marcell Jacobs takes his position at the start line of the men's 100m heats during the World Athletics Championships in Tokyo on September 13, 2025. (Photo by Kirill KUDRYAVTSEV / AFP)
Ormai tutti gli sportivi d’élite hanno un mental coach che li segue. Ma cosa fa esattamente? Che metodi usa? Come funziona? Lo spiega allo Spiegel Michael Draksal, che è stato tra le altre cose il mental coach del pluricampione del mondo di Formula 1 Sebastian Vettel ed è presidente della German Mental Trainer Academy di Lipsia. Ha studiato sport e psicologia. Fa questo lavoro da 30 anni, allena molti campioni anche del calcio e ha pubblicato numerosi libri (come “Superare gli esami con successo come campioni olimpici”). Il punto chiave è che, appunto, la mente si allena come il resto del corpo.
Dice che il motivo classico per cui si rivolgono a lui è la paura. “Un atleta è bloccato in una mentalità autolesionista. Si dice: se fallisco, la mia carriera è finita. Queste paure possono essere gestite efficacemente con l’allenamento mentale. Ad esempio, allenando i propri pensieri. Si esercitano tecniche su come parlare a se stessi per avere successo. Ma questo non è utile solo per gli atleti professionisti; tutti possono trarne beneficio”.
“Se ti ricordi costantemente di tutto ciò che potrebbe andare storto, non puoi avere successo. Questo non fa che intensificare la tua risposta allo stress. Devi guardare la situazione in modo razionale e obiettivo. Chiediti: qual è esattamente il mio compito? Di cosa ho bisogno per poterlo risolvere? Questo è particolarmente difficile quando la paura di fallire è molto alta. Ma puoi allenarti a impegnarti in questo tipo di dialogo interiore”.
Tipo? Come si fa? “Un metodo semplice è: ogni volta che si presenta un problema, chiediti: cosa c’è di buono in questo? Questo abbassa immediatamente il livello di stress e sviluppi un atteggiamento positivo nei confronti del problema. Non si tratta di indorare la pillola, ma di cambiare prospettiva. Ma nell’allenamento mentale non esiste una sola tecnica. Abbiamo diversi metodi. Se uno non funziona, ne provi un altro”.
Per esempio c’è “il sorriso vincente. Muscoli facciali ed emozioni sono strettamente correlati. Sorridere consapevolmente in situazioni di stress può davvero avere un effetto positivo. Nella ricerca, fallire in questi momenti è definito “soffocamento sotto pressione”. Gli studi hanno dimostrato che una semplice tecnica può avere un effetto straordinario: stringere la mano sinistra a pugno 15 volte per un secondo ogni volta. Questo crea un effetto di rilassamento, permettendo di affrontare situazioni stressanti e di concentrarsi meglio. Usatela poco prima di un esame o durante l’esame stesso. Funziona a meraviglia”.
E poi c’è il sonno: “Il sonno sta diventando sempre più importante. Molte persone soffrono di sovraccarico da smartphone e non riescono più a staccare la spina. Il nostro stile di vita non è amico del cervello. Se anche il sonno viene disturbato, questo può portare a un vero e proprio disturbo e a una riduzione delle prestazioni. Ma si può allenare il sonno correttamente. Inizio ponendomi delle domande: qual è la tua routine del sonno? Hai degli orari fissi? Com’è l’ambiente, il materasso? Che odore ha la tua camera da letto? Il metodo standard è il diario del sonno. Annota quando sei andato a letto, quanto tempo hai impiegato ad addormentarti e quanto ti sentivi riposato al mattino. Ripetilo per sei settimane. Alla fine, noterai cosa funziona per te e cosa no. È così che stabilisci la giusta igiene del sonno per te stesso”.
L’igiene del sonno ideale “varia da persona a persona. Molti atleti di alto livello che alleno portano con sé lenzuola e cuscini quando viaggiano. Hanno sacchetti di lavanda o altre fragranze per ambienti per garantire una buona qualità del sonno“.
Draksal spiega anche “la terapia del sogno lucido”. Che – dice – sostiene – può far aumentare il tasso di successo nelle freccette del 18%.
“Devi renderti conto che stai sognando mentre sogni. Lo fai con la pratica. Ogni volta che succede qualcosa di insolito, ad esempio se le luci si spengono e non sai esattamente perché, devi chiederti: sto sognando o sono sveglio? Puoi verificarlo provando a forarti la mano destra con l’indice sinistro. Se non passa attraverso, molto probabilmente sei sveglio. Se invece passa, stai sognando. Fallo più volte al giorno e alla fine lo farai anche in sogno. Quando il tuo dito passerà attraverso la mano, saprai che stai sognando. Questo stato in un sogno lucido è fenomenale. Ti apre grandi possibilità. Ho lavorato con tuffatori che utilizzavano questa tecnica prima delle Olimpiadi. Nei sogni lucidi, si visualizzavano mentre tentavano il tuffo dalla piattaforma, eseguendo ogni singolo movimento. Questo è un allenamento mentale per essere meglio preparati alla prova vera e propria in gara. Chiunque può imparare questo. Un avvocato prima di un’udienza importante, uno studente prima degli esami finali, un runner amatoriale prima di una maratona. Attraverso i sogni lucidi, puoi provare mentalmente le sfide future. Come andrà la conversazione? Come mi comporterò in determinate situazioni? In pratica mi abituo alla pressione. Poi, quando si presenta la situazione reale, è come se l’avessi già vissuta 20 volte”.











