Conte: «stiamo vivendo situazioni che ammazzerebbero chiunque però non stanno ammazzando noi»
In conferenza: «Il calciatore arriva fino a un certo punto, nelle difficoltà c'è l'uomo. Se non c'è l'uomo, fai fatica e spesso sprofondi. Sono orgoglioso dei calciatori del Napoli»

Dc Napoli 04/11/2025 - Champions League / Napoli-Eintracht / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Antonio Conte
Dopo la vittoria contro la Juventus, l’allenatore del Napoli, Antonio Conte, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa
Conte in conferenza
«Abbiamo iniziato questo ciclo di partite con impegni probanti, Atalanta, Qarabag impegno che non potevamo sbagliare, la Roma che era in testa alla classifica, la Coppa Italia e oggi contro una squadra come la Juventus. È un calendario molto difficile, mercoledì abbiamo una partita importante contro il Benfica. Mi sento di dire grazie a questi ragazzi. In un momento di grande difficoltà oggettiva, si è aggiunto anche Lobotka, sono situazioni che ammazzerebbero chiunque però non stanno ammazzando noi e di questo va dato merito ai calciatori perché si sono assunti grandi responsabilità in un momento di difficoltà, hanno dimostrato grande crescita soprattutto come uomini ed è la cosa più bella. Lo spirito, l’atteggiamento, l’entusiasmo contagioso è abbastanza evidente sennò non fai cinque vittorie contro queste squadre in questo momenti difficoltà con i giocatori».
La squadra ha reagito anche in emergenza.
«Questa situazione continuerà, speriamo a breve di recuperare Gutierrez, mi auguro Lobotka in due partite, gli altri sono lungodegenti, però ribadisco questi ragazzi stanno facendo qualcosa di cui il tifoso deve andare orgoglioso. Potrebbe ammazzare chiunque ma non questo Napoli e in questi ragazzi, c’è stata cresciuta lampante. Di tutti, anche di chi gioca di meno. Jesus che è tra i leader nello spogliatoio, Vergara, Ambrosino, è merito esclusivamente loro. Uno può indicare la rotta e loro la stanno seguendo senza paura, senza esitazioni, con grande senso d’appartenenza. Penso che questo possa essere il messaggio vero al di là della vittoria. È facile dire “vogliamo vincere” poi c’è l’avversario, c’è tutto ma nelle grandi difficoltà oggi il tifoso deve essere contento di questi ragazzi».
Squadra padrona non solo della partita ma anche di sé stessa, prova di maturità tattica e cerebrale.
«Soprattutto cerebrale. La testa è sempre importante, testa, cuore e poi arrivano le gambe. C’è una testa importante che sta facendo vedere che nonostante difficoltà oggettive e giocatori importanti che non ci sono, stiamo facendo quello che vedete. Faccio oggi l’esempio di Elmas, in Coppa Italia è stata la sua prima a due in mezzo al campo, ha corso più di 12 chilometri, la squadra ha messo davvero tanta energia, l’aspetto cerebrale è quello più importante, vedere questo step di crescita mi lascia più tranquillo nelle difficoltà e io non sto tranquillo, abbiamo tante partite da fare, le dobbiamo affrontare, dobbiamo trovare la soluzione».
Da Bologna a oggi la squadra ha dato risposte positive sul piano della personalità. 2025 sa imbattuto in casa.
«Sicuramente giocare al Maradona è una spinta emotiva importante, sappiamo bene cosa significa anche per l’avversario venire a giocare al Maradona. Non voglio dire altro perché siamo un po’ scaramantici. Come ho detto prima: in un momento di grande difficoltà, comunque questi ragazzi son cresciuti. Questo mi rende molto felice. Il calciatore arriva fino a un certo punto, nelle difficoltà c’è l’uomo. Se non c’è l’uomo, fai fatica e spesso e volentieri sprofondi. Nelle difficoltò si sono ancora di più responsabilizzati, non era semplice né normale. Ho fatto anche il calciatore, ecco perché mi sento di ringraziarli. Si vede che sprizzano energia, tra di loro, quando giocano, crediamo in quello ce facciamo non abbiamo paura di niente e di nessuno. Abbiamo affrontato cinque partite in cui c’era da lasciarci le penne e rischiare che qualcuno ci facesse, non diciamo niente»











