Minardi e la Ferrari: «Vasseur impari l’italiano e fossi in Maranello starei a sentire un po’ di più Hamilton»

«Perché Antonelli e Fornaroli, due emiliani, siano alla Mercedes e alla McLaren e non alla Ferrari? Risponderò con un libro postumo, non voglio fare arrabbiare nessuno…» (Quotidiano sportivo)

Ferrari vasseur, turrini

Sakhir (Bahrein) 25/02/2023 - test F1 Ferrari SF-23 / foto Press Office Scuderia Ferrari/Image Sport nella foto: Frederic Vasseur

Giancarlo Minardi è l’uomo che ha portato sulle piste dei Gran Premi gente come Alonso, Fisichella, Trulli. Nel presente è lui a curare per conto di Ace la crescita delle speranze italiane del volante. Con risultati incoraggianti, se pensiamo ad Antonelli, l’Harry Potter della Mercedes, e Fornaroli, campione del mondo di F2 appena entrato nell’orbita McLaren. Leo Turrini lo ha intervistato per il Quotidiano Sportivo.

Minardi, quando il Cavallino smetterà di ragliare per cominciare di nuovo a nitrire?
“Premetto che il 2026 è una incognita per tutti. Il cambio regolamentare è drastico, totale. Infatti nessuno ha certezze, ovviamente circolano tante voci, ma la verità in tasca non ce l’ha nessuno. Dopo di che…” “Io spero che a Maranello abbiano fatto tutto per bene, il tempo lo hanno avuto, perché il regolamento mica è stato annunciato ieri”.

E quanto ci possiamo fidare di questa organizzazione Rossa? Che sia il caso di cambiare qualcosa?
“Vede, in generale io credo che la stabilità negli assetti dirigenziali sia un valore. In una scuderia di Formula Uno ad un team principal servono almeno tre o quattro anni per riuscire a dare la propria impronta alla squadra”.

Vasseur è a Maranello dal gennaio del 2023.
“Appunto. Immagino abbia trasmesso al gruppo le sue idee, il suo modo di gestire le cose”.

Consigli per il francese?
“Non mi permetto, a parte l’invito ad imparare la nostra lingua. Poi magari al posto suo starei più attento alle esternazioni pubbliche, per mesi ha garantito che stavano lavorando sulla SF25 per migliorarla e invece in autunno ha raccontato che già da aprile avevano deciso di interrompere lo sviluppo per puntare tutto sul 2026. Un po’ incongruo, no?”

Anche più di un po’. Vogliamo parlare di Hamilton?
“Però rispondo subito senza nemmeno aspettare la domanda: no, Lewis non è finito”. “Gli anni passano per tutti ma un driver non perde il talento. Prenda Alonso, è più vecchio di Lewis ma in pista se la vettura lo asseconda è ancora fortissimo”. “Allora suppongo sia stato sottovalutato il fatto che lasciando Mercedes dopo tanti anni Hamilton si è trovato in un mondo per lui nuovo, sconosciuto. Non è stato facile e i limiti della SF25 hanno peggiorato la situazione”.

Come se ne esce?
“Forse a Maranello dovrebbero ascoltare di più le cose che Lewis dice e propone, nell’interesse della squadra. Anzi, senza forse”.

Minardi, lei ha seguito da molto vicino la carriera di Antonelli. A che punto stiamo?
“Ad un buon punto. Il ragazzo ha vissuto una stagione molto positiva. Il suo è un processo di maturazione. È cresciuto anche in rapporto ad un compagno di squadra come Russell, che è uno dei manici più forti in circolazione. Penso che nel 2026 Kimi sarà un grande protagonista”.

E Fornaroli quando debutterà nei Gran Premi?
“Ah, è fortissimo pure lui! Già dai tempi del kart si intuiva che aveva un talento purissimo. Adesso diventa il terzo pilota McLaren, ha davanti due campioni come Norris e Piastri, imparerà da loro e poi si farà largo, vedrà”.

Minardi, un’ultima cosa. Come è possibile che Antonelli e Fornaroli, due emiliani!, siano al servizio di Mercedes e McLaren e non della Ferrari?
“A questa domanda risponderò con un libro da pubblicare postumo, siamo sotto Natale e non voglio fare arrabbiare nessuno…”

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