Leonardo Fornaroli e Kimi Antonelli, in Formula1 l’Italia c’è, manca solo la Ferrari

Leonardo Fornaroli è entrato nel programma di sviluppo della McLaren. Con Antonelli rappresenta il meglio dell'Italia in Formula1

Gli italiani non bussano più alla Formula1: la stanno sfondando. E dopo Kimi Antonelli che in Mercedes sta conquistando il proprio ruolo Gran Premio dopo Gran Premio, ecco Leonardo Fornaroli che ha vinto capace di vincere due titoli consecutivi in F3 e F2 con un percorso di crescita metodico e senza clamori. Il suo ingresso nel programma giovani McLaren lo avvicina concretamente alla Formula 1, aprendo un nuovo capitolo della scuola italiana del motorsport. L’Italia c’è. La Ferrari non ancora.

Chi è Leonardo Fornaroli

Leonardo Fornaroli è molto più della somma dei suoi risultati: è un personaggio in crescita lineare. Il suo 2025, culminato con il titolo in Formula 2, è un percorso meritato: niente scorciatoie, niente protezioni, solo lavoro. Non sorprende che la McLaren abbia deciso di puntare su di lui: “Sono incredibilmente orgoglioso di entrare a far parte del McLaren Driver Development Programme… Spero di raggiungere il mio obiettivo finale, ovvero correre ai massimi livelli” le parole del ventenne pilota piacentino .

La futura rivalità con Kimi Antonelli

Fornaroli arriva al top del vivaio McLaren lo racconta Formula Passion portandosi dietro una storia che in Italia mancava: un pilota cresciuto fuori dalle grandi academy di Formula 1, per scelta del management, un outsider che si è costruito da solo il diritto di essere considerato il più credibile talento italiano degli ultimi dieci anni. E questo lo rende perfetto da affiancare simbolicamente a Kimi Antonelli, l’altro polo della nuova generazione che vuole riportare la bandiera tricolore al centro del paddock.

Antonelli è il fenomeno annunciato, il predestinato Mercedes, il ragazzo saltato direttamente dalla F4 alla F2. Fornaroli è il modello opposto: la costruzione, la consistenza, la maturità tecnica. Due strade diverse, stesso orizzonte. Se il primo incarna la genialità, il secondo incarna l’affidabilità: insieme rappresentano la prima vera coppia di talenti italiani capaci di puntare entrambi alla Formula 1 nello stesso ciclo.

La McLaren ha scelto Fornaroli perché costante nei risultati

Il titolo in F2 – conquistato grazie a un secondo posto nella Feature Race in Qatar – ha un peso storico. Prima di lui, solo Platano e Valsecchi. In mezzo, un decennio di assenza che sembrava una maledizione. Ha vinto a Silverstone, Spa, Ungheria, Monza. Un percorso perfetto per una squadra come McLaren, che vuole un pilota da crescere dentro un ecosistema che oggi spazia dalla F1 all’IndyCar, fino al debutto nel Wec. Non è un caso che Woking abbia deciso di “fare il pieno” in F2, firmando anche Richard Verschoor. “Il team di Woking ha firmato anche Richard Verschoor… dopo esser stato all’interno della fucina Red Bull”. Il modello è quello di Oscar Piastri. L’ambizione, quella di arrivare stabilmente in Formula 1.

Il futuro immediato resta incerto, perché la griglia F1 2026 è quasi del tutto congelata. Eppure, per lui si aprono spiragli concreti: il ruolo di terzo pilota McLaren o la possibilità di un passaggio temporaneo in SuperFormula, come trampolino intermedio. In un paddock in cui tutto cambia in pochi mesi, essere dentro un team come la McLaren significa essere nel posto giusto al momento giusto.

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