Gudmundsson assolto dalle accuse di molestie sessuali: «Ho perso tre anni di vita, mi hanno rovinato la carriera»
«Non chiedo compassione. Ho perso anche persone che si sono rivelate amiche solo quando gli faceva comodo. Grazie alla mia famiglia e agli amici che sono rimasti»

Mp Firenze 22/09/2024 - campionato di calcio serie A / Fiorentina-Lazio / foto Matteo Papini/Image Sport nella foto: esultanza gol Albert Gudmundsson
Dopo 893 giorni dall’incidente, Gudmundsson celebra la sua assoluzione definitiva per le accuse di cattiva condotta sessuale. In un lungo messaggio su Instagram, il calciatore si sfoga così.
Gudmundsson viene assolto: il messaggio Instagram
Ecco cosa si legge sul suo profilo ufficiale:
“Allora questo caso è finalmente chiuso. Ora sono passati 893 giorni dall’incidente. Io c’ero, ricordo tutto e so cosa è vero e corretto.
Sono lieto di vedere la Corte del Land confermare il risultato raggiunto in precedenza dal tribunale distrettuale – e non si può dimenticare che anche il procuratore distrettuale ha archiviato il caso all’epoca. Questa è quella che chiamo una vittoria convincente per 3-0 nel mio lavoro.”
“Ma io sto ancora seduto qui, quasi tre anni dopo, dopo essere stato al microscopio dei media quasi quotidianamente tutto questo tempo.. Questa accusa mi ha privato di molte opportunità nel calcio; come tutti sanno la carriera è breve e ogni anno, ogni mese e anche ogni giorno è preziosa. Però non chiedo compassione. Ciò che mi ha fatto andare avanti sono stati i miei cari. I miei figli, la mia mamma, i miei genitori, le mie sorelle, la famiglia e gli amici. Voi siete gli eroi di questo processo. Non potrò mai ringraziarvi abbastanza.”
“Io invece ho perso anche persone che si sono rivelate amiche solo quando gli faceva comodo – ma non quando era necessario. Ha fatto male, ma era anche bene rendersene conto prima che poi. Nonostante gli altri mi siano stati accanto e mi abbiano mostrato cos’è la vera amicizia. Gli sono profondamente grato. So che ci sono persone là fuori che non mi crederanno, indipendentemente da cosa mostrano i dati o i risultati del caso, e va bene così. So chi sono e per cosa combatto. L’opinione degli altri non mi spezzerà mai.”
“A chi di voi ha ancora dubbi, incoraggio a leggere le sentenze di entrambi i tribunali e a tenere presente che, secondo i dati del caso, quella sera, erano accusati più soggetti oltre a me. Tuttavia, non mi lascerò opprimere, soprattutto per qualcosa che non è mai accaduto. Possiamo approfondire più avanti, se necessario.
Spero sinceramente che, anche se ci fosse una “mela marcia” in giro, questa non danneggi le vere vittime di violenza.
Basta per ora – pace











