Elmas: «Essere un jolly è una cosa difficilissima. I tifosi non capiscono cosa chiede il mister, è difficile giocare da mediano»
A Radio Crc: «Differenze con Spalletti? Il Napoli di prima era un po’ più di palleggio, più di qualità, ora c'è più fisicità. Ci sono differenze, ma secondo me entrambe le squadre sono ben costruite»

Mg Bergamo 25/11/2023 - campionato di calcio serie A / Atalanta-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: esultanza gol Eljif Elmas
Elijf Elmas si racconta in esclusiva a Radio Crc, ripercorrendo la vittoria della Supercoppa, il suo ruolo da jolly in campo, il ritorno di Lukaku nello spogliatoio e il legame speciale con Napoli e i suoi tifosi.
Le parole di Elmas
Come avete festeggiato la Supercoppa? Che momento è stato?
«No, ma abbiamo festeggiato abbastanza bene. È bellissimo, perché è sempre bello quando vinci un trofeo, soprattutto perché questo è stato il primo trofeo di quest’anno, diciamo. Siamo super campioni, alcuni dopo che hanno vinto lo scudetto. Vincere questa coppa era importantissimo. Per questo è stato bello, abbiamo passato una bella settimana a Riyadh. L’importante era vincere questa Supercoppa che non si vinceva già da 10 anni penso, e per questo siamo andati là. Abbiamo fatto due partite bellissime e abbiamo portato questo regalo a Napoli, che è anche per il Natale.»
Due partite molto diverse tra loro contro Milan e Bologna, squadre con un gioco differente e contro cui avevate perso in campionato. È stata anche una rivincita? Che partite sono state?
«No, sono state partite differenti rispetto a quelle di campionato perché già sapevamo che si giocava per un trofeo importante per noi. Giocare contro squadre come Milan e Bologna è sempre difficile, perché tutte e due sono forti, hanno tanta qualità. Il Milan è una squadra grande, anche il Bologna in questi anni sta facendo benissimo. Per questo era importante dare il nostro meglio e vincere queste due partite come una rivincita, però non era una rivincita, diciamo, perché giocavamo un trofeo. Era importante vincere le partite e dominare, e lo abbiamo fatto in tutte e due.»
Hai giocato entrambe le partite da esterno sinistro. Sei un jolly fondamentale. Ma Elijf Elmas cosa preferisce? C’è un ruolo dove ti senti più a tuo agio?
«Essere un jolly è una cosa difficilissima. In verità ci sono tante difficoltà. A me piace giocare dietro la punta e in questo momento stiamo giocando con il 3-4-3 ed è un pochettino la mia posizione. Dopo cinque settimane che giocavo mediano, rientrare subito e fare il numero 10 con tre attaccanti avanti è stato un po’ difficile, però sto cercando di fare il meglio. Secondo me questa posizione sarà perfetta per me. Mi piace giocare lì e sicuramente posso fare ancora meglio perché puoi fare gol, dribbling e assist. Sto cercando di capire sempre meglio cosa vuole il mister e penso che questa posizione possa portarmi un salto di qualità.»
Che consigli ti dà Antonio Conte sui vari ruoli?
«Quando giocavo mediano voleva altre cose da me. Secondo me i tifosi non capiscono queste cose che il mister vuole, però chi capisce il calcio sa quanto è difficile giocare mediano. Contro Milan e Bologna voleva da me altre cose. Io sto cercando di fare quello che vuole il mister, e soprattutto sto facendo un bel lavoro perché non è facile passare subito da un ruolo all’altro, soprattutto in partite difficili come quelle contro Milan e Bologna. In questo periodo abbiamo giocato tante partite difficili come Roma e Juve e secondo me è andata bene.»
Il ritorno di Romelu Lukaku: che cosa significa per voi averlo di nuovo nello spogliatoio?
«Romelu è un grandissimo giocatore, con grandissima esperienza, un uomo vero. Aiuta sempre i giovani, è uno di squadra. Ha vinto tanti trofei e può dare una grande mano sia ai giovani sia a quelli della sua età. Ha tanta esperienza, ha giocato tantissime partite, ha fatto cose incredibili. Secondo me darà una grande mano soprattutto dal punto di vista mentale e delle motivazioni, perché lui sa come si vince il campionato, ha giocato anche i Mondiali. È un giocatore importantissimo e a me piacerebbe tantissimo giocare con lui.»
La prossima partita è contro la Cremonese. Che gara state preparando?
«Tutte le partite in Serie A sono difficilissime. Anche la Cremonese ha preso punti importanti, per esempio a Milano, e contro altre squadre. Dobbiamo essere concentrati perché è anche l’ultima partita dell’anno. Serve massima attenzione e dobbiamo fare il nostro lavoro. Dobbiamo capire bene cosa vuole il mister e poi andare in campo, vincere la partita e portare a casa i tre punti, che sono importantissimi.»
Le emozioni dello scudetto con Spalletti: cosa ricordi?
«Questo veramente non si racconta, si vive. Dopo 33 anni vincere uno scudetto a Napoli non è mai facile. Anche quelli che hanno vinto ora hanno capito quanto è difficile vincere un campionato con il Napoli. È sempre speciale vincere qui, perché nella sua storia il Napoli non ha vinto tanti scudetti. Vincere qui è sempre più difficile, ma anche più bello e divertente. Dopo 33 anni è stato speciale per tutti i tifosi e anche per noi. Abbiamo visto il passato con Diego Armando Maradona e secondo me quello scudetto è stato qualcosa di inspiegabile.»
Che Napoli era quello e che Napoli è questo di oggi?
«Il Napoli di prima era un po’ più di palleggio, più di qualità. Anche ora c’è tanta qualità, ma si mette anche tanta fatica, tanto lavoro e più fisicità. Ora siamo una squadra molto fisica. Ci sono differenze, ma secondo me entrambe le squadre sono ben costruite. Con Spalletti facevamo tanto possesso, belle azioni e bei gol. Ora stiamo iniziando a fare belle prestazioni e a mettere in difficoltà tutte le altre squadre.»
Hai superato le 200 presenze con il Napoli. Che legame hai con questa maglia e con la città?
«Io sono sempre stato tranquillo. Non è facile perché i tifosi vogliono sempre che tu faccia bene, gol e prestazioni. Io però sto bene. Sono arrivato qui nel 2019, ero un bambino, ora sto diventando un uomo. Sto capendo tante cose nella vita e nel calcio. Tutto dipende da quello che mi porterà il futuro. Se arrivo a 300 presenze va bene, se no va bene lo stesso. 200 partite con la maglia del Napoli non sono una cosa piccola.»
Un augurio per il 2026 ai tifosi del Napoli?
«Anche io faccio gli auguri a tutti: buon Natale e buon anno a tutti.»











