Con Allegri hanno scoperto la maleducazione nel calcio. Orwell diceva che lo sport non c’entra nulla col fair play

Damascelli sul Giornale. Max è l'ultimo iscritto alla tribù dei cafoni, “sono cose di campo” è un alibi furbo e codardo ma la stretta di mano è una finzione scenica

Allegri Juventus sky sport

Db Napoli 03/03/2024 - campionato di calcio Serie A / Napoli-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri

Con Allegri hanno scoperto la maleducazione nel calcio. Orwell diceva che lo sport non c’entra nulla col fair play

Tony Damascelli si conferma un giornalista da leggere sempre, spesso non sai quel che scriverà. E oggi, in prima pagina sul Giornale, torna sugli insulti di Allegri a Oriali e la canea mediatica che si è scatenata (alimentata, va detto, dal comunicato di accuse del Napoli). Damascelli, pur non approvando gli insulti, scrive che lo sport è questo e riporta un pensiero di George Orwell al riguardo.

Ecco cosa scrive Damascelli sul Giornale:

Hanno scoperto la maleducazione nei campi di calcio. L’ultimo iscritto alla tribù dei cafoni è Allegri Massimiliano, livornese dalla lingua sciolta, punito con 10mila euro di multa per le offese a Oriali. Singolare che il giudice sportivo non abbia fatto un plissé su insulti e gesti sguaiati di Folorunsho del Cagliari riservati al romanista Hermoso. Non capisco lo stupore, il football vive di ingiurie, minacce, ricatti, partono dalle tribune d’onore e scivolano verso le panchine, entrano sul terreno di gioco e s’infilano tra i vapori degli spogliatoi. La letteratura è affollata di villanie, dal dito di Mourinho nell’occhio di Tito Vilanova al fr…lanciato da Sarri a Mancini, dal ca… guardi? di Ibra alle male parole di Conte, Gasperini, Juric e, a seguire, tutto l’almanacco di figuracce. Dicono che le risse finiscano sul campo-saloon, alibi furbo e codardo, come se la  violenza domestica sia giustificabile tanto è chiusa tra i muri di casa. La stretta di mano è una finzione scenica, un secondo dopo è libera tutti. «Lo sport serio non ha nulla a che fare col Fair Play. È colmo di odio, gelosie, millanterie, indifferenza per ogni regola e piacere sadico nel vedere la violenza: in altre parole, è la guerra senza le sparatorie», dal settimanale Tribune, 14 dicembre 1945, titolo «Lo Spirito dello sport» a firma di mister Eric Blair, in arte George Orwell.

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