Sterling vittima di un furto con scasso in casa, lui e la sua famiglia sono fuggiti illesi (Guardian)
La polizia ha aperto un'indagine. Era già accaduto nel 2022, quando il calciatore inglese aveva dovuto lasciare il Qatar per lo stesso motivo.

Db Udine 29/07/2022 - amichevole / Udinese-Chelsea / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Raheem Sterling
La casa di Raheem Sterling è stata presa d’assalto da alcuni uomini coperti in viso che hanno cercato di realizzare un furto mentre il giocatore del Chelsea e la sua famiglia si trovavano nella residenza. Non è la prima volta che al calciatore inglese succede; nel 2022 aveva dovuto lasciare il Qatar, dove si disputavano i Mondiali, per qualche giorno proprio per lo stesso motivo.
Altro furto nella casa di Sterling in Inghilterra
Il Guardian riporta:
“Raheem Sterling è stato vittima di un altro furto con scasso mentre era in casa con la sua famiglia. L’invasione dei ladri è avvenuta sabato scorso nella residenza del giocatore del Chelsea; uomini col passamontagna cercavano di entrare nella sua casa. Sterling e la sua famiglia sono fuggiti illesi, ma è la seconda volta che il suo alloggio viene preso di mira. Un portavoce di Sterling ha dichiarato: «Possiamo confermare che Raheem è stato vittima di un’irruzione in casa questo fine settimana. Possiamo anche confermare che lui e i suoi figli erano presenti nella residenza in quel momento. Ora sono tutti al sicuro. Chiediamo che sia rispettata la privacy del giocatore e della sua famiglia in questo momento difficile». Il Chelsea è a conoscenza dell’incidente e stanno mostrando pieno sostegno a Sterling, mentre la polizia ha confermato di aver avviato un’indagine. L’ex ala del Manchester City aveva dovuto lasciare il Qatar nel 2022 durante i Mondiali, dopo un furto nella sua casa”.
Maresca lo ha messo fuori rosa al Chelsea (Guardian)
Sterling aveva raccontato su Instagram di allenarsi alle 20, un orario difficile da conciliare con la vita da padre di quattro bambini, tanto da richiedere l’intervento della Professional Footballers’ Association (l’associazione calciatori). L’organizzazione ha collaborato con il Chelsea per trovare un programma più adatto, comprendente anche sessioni a pranzo con l’Under 21.
Maresca, che nella sua carriera ha vissuto situazioni simili, non ha mostrato particolare compassione: «Mio padre ha 75 anni e per 50 anni ha fatto il pescatore, lavorando dalle due del mattino alle dieci. Questa è la vera difficoltà nella vita, non il fatto di essere un giocatore. Ho vissuto la situazione di Raheem e Axel da giocatore, e so bene che non è piacevole: vuoi allenarti e giocare, ma per motivi diversi la situazione è quella che è. Il club sta comunque dando loro l’opportunità di lavorare nel modo giusto, e questo è tutto ciò che posso dire. Non è solo il Chelsea, succede in qualsiasi club del mondo: Italia, Spagna, Inghilterra, Francia, Stati Uniti, Brasile… quando per qualsiasi motivo il giocatore e il club non trovano una soluzione, il club dà comunque tutti gli strumenti per allenarsi. Ma se non fai parte della squadra, non fai parte della squadra».










