Insigne: «Non ho lasciato Napoli per soldi. Non avrei mai chiesto quanto poi mi ha dato Toronto»
A "Viva El Futebol Tour": «Giocare da capitano del Napoli al Maradona era il sogno della mia infanzia, emozioni indescrivibili».

Roma 27/02/2022 - campionato di calcio serie A / Lazio-Napoli / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Lorenzo Insigne
Lorenzo Insigne ha partecipato come ospite a ‘Viva el Futebol Tour’, format di Adani, Cassano e Ventola, che ha fatto tappa al teatro Palapartenope di Napoli. Le sue parole:
«Da napoletano, giocare al Maradona da capitano del Napoli era il sogno che ho sempre avuto da piccolo. Sono emozioni che non si possono raccontare, si devono provare… Io le ho provate e spero che altri ragazzi di Napoli possano riuscirci».
Le parole di Insigne
Sullo scudetto:
«Sicuramente provo rammarico per non esserci riuscito… ma anche dal Canada sono sempre stato il primo tifoso del Napoli… con la mia famiglia abbiamo festeggiato. Parecchie persone hanno pensato che io fossi invidioso, ma per il Napoli non lo sarò mai».
Su Sarri:
«Senza nulla togliere agli altri allenatori che hanno contribuito alla mia crescita, credo che mister Sarri con me ha fatto un lavoro straordinario. Curava tutto, persino i falli laterali provavamo in settimana. Ci stressava ma lo seguivamo perché ci divertivamo sia in partita che in allenamento. Arrivavamo in campo col sorriso e penso che l’abbiamo fatto capire a tutti facendo divertire anche i nostri tifosi. Ci siamo andati vicini quell’anno ma siamo andati vicini».
Sullo Scudetto perso in albergo:
«Stavamo guardando la partita tutti insieme… ci fu la mancata espulsione di Pjanic che… non fatemi andare oltre. Era evidente che fosse rosso. Il giorno dopo siamo andati in campo, il rosso a Koulibaly e tutte situazioni che ci hanno penalizzato. Purtroppo è successo ed è dispiaciuto prima a noi giocatori. Dopo la vittoria di Torino ci hanno accolto all’aeroporto in tanti, purtroppo è andata così».
«Nessun problema ne’ con i tifosi, ne’ con la squadra ne’ con il presidente. Lui ha fatto la sua scelta e io la mia. Non è stata una scelta economica perché al Napoli non avrei mai chiesto tutti quei soldi che mi ha poi dato Toronto. Ho fatto una scelta. Calcisticamente posso anche dire che non è andata benissimo per tanti motivi, ma sono stato bene in termini ambientali. Là non è calcio (ride, ndr)».
Sul ritorno in Serie A:
«Ho voglia di tornare. Ho rifiutato tante offerte all’estero perché non mi andava di partire, il mio obiettivo è di tornare in Italia ma soprattutto conquistare di nuovo la nazionale perché ci tengo tanto. C’è qualcosa in pentola ma ora non posso parlare…».











