Il Guardian: «Che belle le qualificazioni Mondiali, sono democratiche. Guardate il Congo» (Capito Gattuso?)

"Il miglior calcio non è quasi mai il calcio in sé, ed è per questo che la Coppa del Mondo rimane la forma più pura del gioco"

Gattuso, Ziliani, Italia

Db Debrecen (Ungheria) 08/09/2025 - qualificazioni Mondiali 2026 / Italia-Estonia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gennaro Gattuso

“Giovedì scorso, il calcio irlandese versava in una situazione desolante. Mancavano due partite alle qualificazioni per i Mondiali e nessuna speranza di approdare ai Mondiali la prossima estate. Un’altra stagione era crollata in modi prevedibili: non riuscivano a segnare, commettevano errori incredibilmente semplici, troppo pochi dei loro giocatori giocavano in squadre d’élite e quelli che ci giocavano sembravano incapaci di riprodurre la forma del club per il loro paese”. Solo che l’Irlanda non è l’Italia, e Parrott con una tripletta ha ribaltato tutto, mandando l’Irlanda ai playoff. E’ uno spunto che Jonathan Wilson usa sul Guardian per dire che le qualificazioni Mondiali “possono essere tra le più emozionanti del calcio; un’opportunità può bussare all’improvviso a squadre che non ne sono abituate. C’è una grande democrazia in tutto questo: che tu sia Erling Haaland o il finlandese irlandese Azaz, Kylian Mbappé o Meschak Elia della Repubblica Democratica del Congo, il premio è lo stesso”. Vaglielo a dire a Gattuso

Anche la Repubblica Democratica del Congo ha fatto un colpaccio ai danni della Nigeria. “Anche a Rabat la qualità era stata limitata, ma chi se ne importa? Non è questo il punto del calcio internazionale. È una questione di desiderio, impegno e volontà. È una questione di dramma e narrazione: le storie che i Paesi racconteranno per l’eternità. Il miglior calcio non è quasi mai il calcio in sé, ed è per questo che la Coppa del Mondo rimane la forma più pura del gioco”, scrive Wilson.

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