Corbo si interroga: Il Napoli, tranne una volta, ha sempre giocato nelle coppe e mai una simile emergenza di infortuni. Perché?
Su Repubblica: Molti infortunati in serie A, ma a Napoli troppi. La società non ha mai svolto una inchiesta interna per scoprire le cause e ridurne gli effetti.

Napoli's Cameroon midfielder #99 Andre Zambo Anguissa celebrates scoring his team's first goal during the Italian Serie A football match between Napoli and Juventus at the Diego Armando Maradona stadium in Naples on January 25, 2025. (Photo by Carlo Hermann / AFP)
Antonio Corbo su Repubblica Napoli analizza il momento del Napoli e mette insieme un elenco di punti da cui ripartire. Oggi, col rientro di Conte e la ripresa degli allenamenti si capirà che vento tira e se c’è davvero il rischio che l’allenatore abbandoni la barca come già successo in passato. I punti sono tanti e ci sarebbe tanto da discutere.
Si riparte da quella frase ormai virale nell’Italia del calcio per pensare che Conte non voglia rischiare altri due anni di inattività, benché mitigata da buonuscite. Non è esente da responsabilità il Napoli. Hanno colpe spesso simmetriche.
1) Conte voleva i pieni poteri e solo De Laurentiis li ha concessi, perché le vittorie di Conte erano di tutti, anche dei tifosi placati dopo il disastro tecnico del 2024.
2) Oggi si ribaltano le posizioni. Conte deve recuperare un pubblico diviso, tra ansia e sconcerto. Il presidente sanare una ferita che non ha provocato. Ha creato anche la giusta polemica sui traumi subiti dai giocatori nelle Nazionali, magari per svilire la tensione sui troppi infortuni del Napoli.
3) Molti infortunati in serie A, ma a Napoli troppi. La società non ha mai svolto una inchiesta interna per scoprire le cause e ridurne gli effetti. Il Napoli, tranne una volta, ha sempre giocato nelle coppe. Da Mazzarri a Sarri, Ancelotti, Gattuso e ai tre tecnici del 2004 mai una simile emergenza. Perché?
4) Conte ha suggerito gli acquisti e accelerato i tempi. La società non ha dato a Giovanni Manna i poteri per un confronto costruttivo e paritario. Lo stesso De Laurentiis telefonò all’alba di una domenica d’estate per convincere Pozzo e cedergli Lucca.
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5) Scambiare giocatori a gennaio è una utopia. Hanno alcuni età matura e altri contratti lunghi fino a 5 anni e a cifre alte. Chi li prende? Non c’è club che finora li abbia cercati. Figurarsi dopo le accuse di chi li guida. Per nessuno il valore è aumentato di un solo euro.
6) Assurdo uno strappo oggi. Conte non si è mai dimesso, ma il Napoli non può pagare a vuoto contratti così onerosi a Conte e all’intero staff, Oriali compreso.
7) De Laurentiis finora non ha sbagliato intervento, frasi, tweet.
Tocca all’allenatore sempre vincente chiudere il dimenticabile caso Napoli. In gioco scudetto, Champions, carriere, milioni e ripresa. Al contrario un salto nel buio. Tutto è chiuso nelle parole che ascolteremo oggi. Le sue.











