Allenatori, i loro stipendi superano i confini della decenza, per Pioli ballano 18 milioni in tre anni (Corsera)

Il Corsera poi attacca Conte sulla comunicazione ma lo fa solo per difendere Marotta. Peccato, perché le corbellerie dette da Conte sul catenaccio dell'Eintracht meritavano un approfondimento

Pioli milan roma atalanta allenatori

Cm Torino 27/04/2023 - campionato di calcio serie A / Juventus-Milan / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Stefano Pioli

Allenatori, i loro stipendi superano i confini della decenza, per Pioli ballano 18 milioni in tre anni (Corsera)

Il Corriere della Sera, con Daniele Dallera, scrive di comunicazione degli allenatori. Se la prende anche con Conte però a nostro avviso la critica è depotenziata, è in fondo un mezzo per rinfacciargli le parole post-Inter. E se il pulpito è un giornale milanese, chiaramente il risultato finisce con l’essere un altro. Invece l’assurda polemica montata dal tecnico salentino sul catenaccio dell’Eintracht avrebbe meritato un approfondimento, è un tipico caso di perversione pallonara ormai molto frequente in Italia. L’avversario che dovrebbe giocare in modo da farti vincere, è un concetto che va oltre l’infantile: meriterebbe una riflessione di Massimo Recalcati.

Leggi anche: Solo in Italia ci vergogniamo del gioco all’italiana. E solo nel calcio chi si difende, viene demonizzato

Interessante, molto interessante, il passaggio del Corsera sugli stipendi degli allenatori:

Parliamo di comunicazione, aspetto fondamentale di questo loro mestiere, strapagato: i presidenti dovrebbero iniziare a risparmiare sui contratti degli allenatori. Se pensiamo che per Pioli, anche lui stimatissimo professionista, ballano 18 milioni lordi in tre anni, ci si sente male. E quello dell’ex allenatore della Fiorentina è ancora un esempio moderato quanto a investimento economico, certi stipendi corredati da staff giganteschi (che non ha nemmeno un luminare di cardiochirurgia che opera a cuore aperto tutti i santi giorni) superano i confini della decenza. Ecco, un po’ come la comunicazione di Conte che nel misero pareggio con l’Eintracht, squadra modesta, ha avuto ancora una volta toni sbagliati: invece di analizzare le fatiche e gli stenti del Napoli se l’è presa col catenaccio dei tedeschi.  

Allenatori, il Corsera in difesa di Marotta contro Conte

Di Conte il capo dello sport scrive questo:

un po’ come la comunicazione di Conte che nel misero pareggio con l’Eintracht, squadra modesta, ha avuto ancora una volta toni sbagliati: invece di analizzare le fatiche e gli stenti del Napoli se l’è presa col catenaccio dei tedeschi. Ma è da qualche giorno che Conte, abilissimo in panchina e fuori, nelle conferenze stampa non dà il meglio di sé. La polemica creata ad arte contro Marotta dopo aver beneficiato di un rigore almeno fantasioso è stata stonata da ogni parte la si ascoltasse. Goduto un rigore artefatto, il classico «rigorino» (il termine geniale è stato battezzato per la prima volta dal nostro Paolo Casarin che ha sempre disprezzato questa scelta arbitrale), il buon senso avrebbe richiesto un intelligente silenzio. Niente, Conte è andato oltre. E ha proseguito, sbagliando ancora, quando nella vigilia con l’eintracht si è impegnato in un giro di parole da teatro dell’assurdo che tirava in ballo misteriose e irreali critiche ai danni del Napoli. Meglio avrebbe fatto a concentrarsi sui tedeschi che poi ha scoperto catenacciari. Il grande Conte, quello che vince ovunque vada, quello che stimiamo, non ha bisogno di simili mezzucci. 

 

Correlate