Alcaraz crede di essere stato sfavorito per la finale delle Finals: «Se vado a dormire alle due di notte, non recupero bene»
La semifinale dello spagnolo è prevista domani sera, mentre quella di Sinner alle 14:30. «Il tempo di recupero e di riposo influenza molto le condizioni di forma».

Spain's Carlos Alcaraz plays a forehand return to Italy's Jannik Sinner during their men's singles final match on day 15 of the French Open tennis tournament on Court Philippe-Chatrier at the Roland-Garros Complex in Paris on June 8, 2025. (Photo by Dimitar DILKOFF / AFP)
Carlos Alcaraz si è qualificato per le semifinali delle Finals di Torino. Ma il tennista spagnolo si è lamentato per l’orario in cui è stata programmata la sua semifinale rispetto a quella di Jannik Sinner.
Alcaraz si lamenta dell’orario della sua semifinale
Tutto è collegato all’avversario di Alcaraz in semifinale. Infatti, la partita tra Alexander Zverev e Felix Auger-Aliassime è stata programmata per questa sera alle 20:30. Ecco perché la semifinale dello spagnolo si giocherà domani sera, mentre Sinner scenderà in campo contro Alex De Minaur alle 14:30.
Alcaraz ha dichiarato, come riportato da Marca:
«Ovviamente, meno tempo di recupero hai, e peggio sarà la prestazione. Non sto dicendo che è un grande handicap , ma non è la stessa cosa finire la partita alle undici e andare a dormire alle due di notte, piuttosto che andare a dormire alle undici. Il tempo di recupero e il tempo di riposo influenza molto per essere in condizioni migliori per la finale di domenica».
Il tennista spagnolo: «Sono grato che Sinner, mi aiuta ad essere un tennista migliore»
Qual è il tuo più grande desiderio sportivo?
«Il Grande Slam. Il fatto di avere il massimo numero possibile di Grandi Slam sarebbe il mio desiderio. O anche una medaglia d’oro alle Olimpiadi.»
Jannik Sinner è un pericolo necessario?
«Necessario, sì. Penso che sia necessario per me, necessario per il tennis e necessario per lo sport. Tutto ciò che fa, tutto ciò che genera. Questa competizione con lui mi spinge al massimo. Sono grato che Sinner sia lì, che mi rende un giocatore migliore.»
Ti piacerebbe fermarti ad un certo punto?
«Sì. L’anno è molto lungo, c’è un torneo, poi settimana di allenamento, poi di nuovo torneo. E alla fine si entra in una routine molto monotona. Dico a molte persone, anche se sembra che non lo sia, la mia vita è monotona. L’anno prossimo conosco già i posti in cui andrò, le settimane in cui gareggerò».










