Serie A, gli infortuni sono già 78. Il Napoli è leader. L’Inter, che ha giocato più di tutti, è la più virtuosa

Lo scrive Il Messaggero: il calcio italiano sta pagando un prezzo altissimo per via dei ritmi sempre più forsennati e dei calendari compressi. Ma pagano anche le piccole

Infortuni

Ci Napoli 13/01/2024 - campionato di calcio serie A / Napoli-Salernitana / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: esultanza gol Amir Rrahmani

Il Messaggero fa il punto sugli infortuni della Serie A in questo avvio di stagione. Troppi. “In totale in Serie A ci sono stati 78 infortuni, un numero elevato che negli ultimi anni non si è mai visto a questo punto della stagione”. Il dato interessante è che non sono solo le big ad avere problemi.  “Una piaga che non ha risparmiato nessuno, né le piccole, che hanno solamente un impegno settimanale, né le big che possono contare su una rosa più ampia”. 

Il Napoli guida la classifica

“Il Napoli, primo in classifica con la Roma, sta recuperando Politano e Buongiorno ma ha perso pronti via Lukaku e deve fare a meno anche di Contini, Rrahmani e Lobotka. E allora contro il Torino in regia spazio a Gilmour e in difesa a Marianucci per non rischiare Beukema in vista dell’impegno di Champions contro il Psv. E tra una settimana la partita contro l’Inter nella quale Conte si gioca molto. Turnover, rotazioni, scelte mirate: gli allenatori delle big sono tutti nella stessa situazione”. 

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I motivi dei troppi infortuni

“Quello che sta accadendo in questa stagione può essere il risultato dei troppi impegni o delle preparazioni superficiali. Anche se l’unica italiana che ha disputato il Mondiale per club in estate (l’Inter) è la più virtuosa assieme alla Roma. Dunque, potrebbe trattarsi di semplice casualità, di certo in tutti i club si stanno chiedendo come abbassare il numero di infortuni muscolari: allenamenti più mirati, una gestione accurata delle rotazioni e attenzione all’alimentazione. I numeri dicono che il calcio italiano sta pagando un prezzo altissimo per via dei ritmi sempre più forsennati e dei calendari compressi, dove il recupero è diventato un lusso. Gli staff medici e i preparatori atletici lavorano per trovare un equilibrio tra intensità e prevenzione, ma il confine è sempre più sottile. Se da un lato il pubblico pretende spettacolo e continuità, dall’altro i giocatori sembrano sempre più fragili, logorati da un sistema che non lascia spazio al riposo. E così ogni settimana si aggiorna un bollettino che preoccupa club, allenatori e federazioni: ridurre gli infortuni è diventata una questione di sopravvivenza”. 

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