Perez e Laporta prosciugano la Liga e ora ce l’hanno con la Premier, pensassero ai loro debiti (Telegraph)

"Le regole della spartizione dei diritti televisivi sono solo a favore di Barcellona e Real, se vogliono un campionato migliore iniziassero a essere equi. Perez ha accumulato 3 miliardi di euro di debiti"

Florentino Perez liga Real Madrid Superlega Pallone d'Oro barcellona clasico

Mg Milano 23/09/2019 - The Best Fifa Football Awards / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Florentino Perez

Il Telegraph analizza la recente tensione all’interno del calcio spagnolo, evidenziando come le grandi squadre del Paese (quelle di Perez e Laporta) siano tornate all’invidia contro la Premier League e il suo predominio finanziario. Tra il fallimento della partita di Miami tra Villarreal e Barcellona e le consuete recriminazioni sui diritti televisivi, il quotidiano britannico mette in luce la crescente difficoltà di Barcellona e Real Madrid (che oggi giocano contro, alle 16:15) nel confrontarsi con il modello economico e competitivo del calcio inglese, tra debiti ingenti, disparità di ricavi e una struttura di campionato che limita la parità sportiva.

La situazione si accende ulteriormente oggi, con il Clasico in programma al Bernabéu, dove Florentino Pérez e Joan Laporta si trovano ancora una volta al centro dell’attenzione per il confronto sportivo e mediatico tra le due potenze del calcio spagnolo che ha “prosciugato la Liga”.

Barcellona e Real (Perez) hanno prosciugato la Spagna e ora vogliono la ricchezza della Premier (Telegraph)

Scrive così il quotidiano inglese:

“I due presidenti, Florentino Pérez e Joan Laporta, sembrano essere giunti alla stessa conclusione: dopo aver sfruttato al massimo il calcio nazionale spagnolo, ora devono puntare il dito contro qualcun altro. Ecco perché la Premier League è un nemico così comodo. Persino Tebas può essere d’accordo con loro su questo. […] Sia il Barcellona che il Real Madrid sono gravati da un debito enorme, sebbene quest’ultimo ne abbia accumulati molti di più: circa 3 miliardi di euro (2,62 miliardi di sterline). Entrambi hanno stipulato accordi con società di investimento statunitensi per vendere i ricavi futuri derivanti da partite o diritti televisivi per incrementare i ricavi correnti.

[…] Entrambi sanno in cuor loro che il modello di proprietà dei soci in base al quale operano ha i suoi giorni contati. Eppure, nessuno dei due presidenti sa come potrà privatizzare tutti o parte dei propri club. Non senza importanti nuove leggi e regimi normativi molto favorevoli. Nel frattempo, i ricavi televisivi della Premier League stanno rapidamente superando quelli del calcio spagnolo e Pérez, soprattutto, non gradisce questa situazione. […]

La complicata formula della Liga prevede che il 25% dei guadagni sia basato su una valutazione delle prestazioni storiche quinquennali e un altro 25% sulla “resa media” – in altre parole, sulla popolarità. Le regole sono sbilanciate a favore di Real e Barcellona. Il Girona, club del City Football Group, che si è classificato terzo in quella stagione, a quattro punti dal Barcellona, secondo in classifica, era solo undicesimo in classifica. […]

Se Barcellona e Real volessero un campionato attraente per le emittenti televisive come la Premier League ha dimostrato di essere nei suoi 33 anni di storia, allora potrebbero voler condividere la ricchezza in modo un po’ più equo. Questo potrebbe non cambiare i vincitori del titolo, ma introdurrebbe un po’ più di rischi per le partite. Dal 2000-01, solo Valencia e Atlético, oltre alle due grandi squadre spagnole, hanno vinto il titolo. Sei club diversi hanno vinto la Premier League in quel periodo, altrettanti in Bundesliga e otto in Ligue 1.”

Correlate