Perché i giocatori si infortunano così tanto? Chi pressa alto con intensità, è più a rischio (Times)

Slot a Liverpool ha ridotto l’intensità degli allenamenti e ha vinto la Premier con pochi infortuni gravi. Al Nottingham Espirito Santo guidava allenamenti a bassa intensità

Napoli Dendoncker

Aston Villa's Belgian midfielder #32 Leander Dendoncker (L) vies with Manchester United's Danish midfielder #14 Christian Eriksen (R) during the English Premier League football match between Manchester United and Aston Villa at Old Trafford in Manchester, north west England, on December 26, 2023. (Photo by Oli SCARFF / AFP)

Il numero di calciatori che hanno subito infortuni in Premier League è in crescita. Secondo studi Uefa condotti da Jan Ekstrand, le squadre con maggiore disponibilità di giocatori hanno più probabilità di vincere, e i tassi di infortunio tendono a seguire gli allenatori da un club all’altro. Al momento il Chelsea ha il numero più alto di indisponibili (11), seguito dal Tottenham Hotspur (7) e dal Sunderland (6). L’Arsenal — già devastato dagli infortuni la scorsa stagione — ne conta 4.

Stili di gioco e infortuni

Il Liverpool ha subito il primo grave infortunio quando il nuovo acquisto estivo Giovanni Leoni si è rotto il legamento crociato anteriore (Acl) nella vittoria di Coppa di Lega contro il Southampton. James Maddison (Tottenham) e Levi Colwill (Chelsea) hanno subito lesioni simili. Abdukodir Khusanov è l’ultima vittima al Manchester City, dove già mancavano Rayan Cherki e Rayan Ait-Nouri (problemi muscolari) e Mateo Kovacic (tendine d’Achille). Perché gli infortuni stanno aumentando, e come fanno alcuni club a contenerli? Se lo chiede il Times

Gli infortuni muscolari sono considerati evitabili. La Premier League è il campionato più intenso d’Europa, con il maggior numero di scatti e corse ad alta intensità. Lo scorso anno il Tottenham ha subito numerosi infortuni muscolari: lo staff medico riteneva responsabili il pressing alto e l’intensità degli allenamenti. Un approccio meno intenso quest’anno non ha però risolto il problema. Il Nottingham Forest di Nuno Espírito Santo, basato sul contropiede, vantava invece una delle migliori performance atletiche in Inghilterra; gli allenamenti a bassa intensità miravano a mantenere la compattezza e sfruttare le ripartenze. Con l’arrivo di Ange Postecoglou (ex Tottenham), i giocatori hanno notato un aumento dell’intensità. Arsenal e Bournemouth, che adottano un pressing alto, hanno avuto molti infortuni la scorsa stagione. Anche il City, passato a un gioco più diretto e veloce, ha avuto problemi muscolari.

Carichi di lavoro

“Carico” è un termine usato dai fisiologi sportivi. Non esiste una quantità “ideale” di minuti per un calciatore: ogni giocatore ha una diversa soglia di tolleranza, in base a età, fisico e storia clinica. Quando si supera il proprio limite, si entra nella “zona rossa”, dove il rischio di infortunio cresce. Gli scienziati usano il rapporto “acute-chronic workload” per calcolare le soglie: il carico acuto è quello degli ultimi 7 giorni, il cronico dei precedenti 28. L’ideale è mantenere il rapporto tra 0,8 e 1,3; oltre 1,5 si entra nella zona rossa.

Slot ha ridotto l’intensità degli allenamenti e il Liverpool ha vinto la Premier con pochi infortuni gravi. In allenamento, dove l’ambiente è controllato, non dovrebbero verificarsi infortuni muscolari. Tuttavia l’Arsenal ha perso Havertz, Gabriel, Martinelli e altri in sessioni o amichevoli.

Lo storico degli infortuni

I top club danno sempre più importanza al passato fisico dei giocatori: chi ha avuto gravi infortuni, tende a ripetersi. Non è però un freno assoluto: il Liverpool ha acquistato Florian Wirtz nonostante la rottura del crociato nel 2021-22. I giovani reggono meglio l’aumento dei carichi, mentre i veterani con pochi minuti alle spalle sono più vulnerabili. Ma sovraccaricare i giovani rischia di accorciare le carriere. Saka, Bellingham, Palmer, Foden e Alexander-Arnold sono esempi di titolari precoci con minutaggi altissimi.

La collaborazione nello staff

L’efficacia del reparto medico dipende dalla collaborazione con lo staff tecnico. Una ricerca pubblicata dal Bmj nel marzo 2025 su 14 club Uefa ha rilevato che maggiore collaborazione equivale a meno infortuni. Gli infortuni incidono anche economicamente: una squadra di Champions perde in media 1.100 giorni a stagione, con costi fino a 20 milioni di euro. Inoltre, cambi frequenti nello staff (allenatori o medici) aumentano l’incidenza.

 

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