Gattuso non ha la spocchia di Spalletti che sottovalutò la trasferta in Norvegia (Libero)

Quello di Gattuso è un saggio di realismo. Non si sentono più i discorsoni della serie «siamo fortissimi», «abbiamo i fuoriclasse» quando non è vero.

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Mg Bergamo 05/09/2025 - qualificazione Mondiale 2026 / Italia-Estonia / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Gennaro Gattuso

Gattuso non ha la spocchia di Spalletti che sottovalutò la trasferta in Norvegia (Libero)

È l’ora di Gattuso. La quasi certezza di conquistare i playoff per il Mondiale (un tempo considerati un arretramento degradante) illumina il sorriso di tifosi, appassionati e addetti ai lavori. La Nazionale era messa male e ora – pur avendo superati avversari decisamente modesti – viene percepita comunque come chi ha raggiunto l’obiettivo sia pure minimo.

È il caso di Libero che con Claudio Savelli elogia il pragmatismo di Gattuso e lo contrappone a quella che il quotidiano definisce spocchia di Spalletti.

la Norvegia è chiaramente fortissima, più di noi. Ed è stato proprio questo il problema: l’abbiamo sottovalutata. Meglio: l’hanno sottovalutata. Il ct precedente e la Federazione. Della gestione Spalletti, la trasferta a Oslo è di gran lunga peggiore dell’Europeo, non tanto per come è stata giocata ma per come è stata preparata, con una spocchia immotivata e una superficialità imperdonabile. Non si è nemmeno dato un banale sguardo al calendario che prevedeva la prima partita in trasferta in Norvegia e l’ultima in casa: la prima e l’ultima, con in mezzo tutto il resto. Bisognava andare a Oslo con umiltà a strappare un pareggio che sarebbe valso l’occasione di giocarsela in casa. Serviva un atto di umiltà che Spalletti non ha avuto e che la Federazione non ha imposto. 

Gattuso è molto Lippi nel gestire l’Italia

Prosegue Libero:

Questa superficialità, anzi, questa spocchia (sempre di Spalletti, ndr), ci costa i playoff, se va bene. Per fortuna Gattuso ce la sta togliendo. È un ct nato, il suo è il ruolo ideale sia per la dialettica sia per le scelte che sta facendo. Da un mese ripete che l’obiettivo sono i playoff, che non sono scontati, che si rischia di perdere pure quelli e che Israele non è uno scherzo.

Quello di Gattuso è un saggio di realismo. Non si sentono più i discorsoni della serie «siamo fortissimi» della gestione precedente, «abbiamo i fuoriclasse» quando non è vero. E nemmeno tutta quella filosofia tattica: Gattuso è molto Lippi nel modo di gestire l’Italia. Il 4-4-2 che presenta in Estonia funziona perché permette ai giocatori di connettersi tra loro.

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