De Laurentiis: «Un tifoso juventino mi disse che loro un presidente come me non ce l’hanno»

A Rsi: «Io sento di essere amato dalla maggioranza e criticato solo da una parte di quelli che frequentano lo stadio. Nella maggior parte dei casi, sono tifosi fuorilegge»

De Laurentiis laurea honoris causa, Napoli

Italian cinema producer, businessman and owner of the Serie A football club SSC Napoli Aurelio de Laurentiis leaves the Armani Theatre where late Italian fashion designer Giorgio Armani lies-in state, in Milan on September 7, 2025. Giorgio Armani died on September 4, 2025 at 91. (Photo by Piero CRUCIATTI / AFP)

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato un’intervista ai microfoni della RSI, parlando del suo rapporto con la piazza e rispondendo alle critiche ricevute negli anni.

Le parole di De Laurentiis

«Qui sta il punto: il calcio, purtroppo, si vive di settimana in settimana, partita dopo partita. Nel mondo del cinema non ho mai sentito i miei spettatori pretendere sempre di più, mentre nel calcio non basta mai, non fai mai abbastanza. Ti chiedono nuovi acquisti, cambi di allenatore… spesso da persone che fanno solo fantacalcio e capiscono poco di quello vero!»

«Oggi ci sono circa 85 milioni di tifosi del Napoli nel mondo, 15 milioni solo negli Stati Uniti. Io sento di essere amato dalla maggioranza, criticato solo da una parte di quelli che frequentano lo stadio. Ma tra questi c’è un 10-15% di ultras che, nella maggior parte dei casi, sono fuori dalle regole. Ha visto cosa è accaduto a Milano con Inter e Milan?».

De Laurentiis ha poi aggiunto un aneddoto sul rapporto con i tifosi:

«La gente mi ferma sempre per una foto o un autografo, mi abbraccia. Le racconto un episodio: qualche anno fa, scendendo dall’aereo a Torino, mi si avvicina un uomo con la maglia della Juventus. Mi chiede una firma e una foto. Gli dico: “Ma tu non sei juventino?”. E lui mi risponde: “Sì, ma noi un presidente come lei non ce l’abbiamo!”. Quella frase mi ha fatto piacere, perché significa che rappresento qualcosa di diverso».

De Laurentiis: «Quando sono arrivato nel calcio, non ne sapevo nulla. Pensavo che il 4-4-2 fosse un modo di sedersi a tavola»

A Rsi:

«Quando sono arrivato nel calcio, non ne sapevo nulla — ha raccontato —. Quando mi parlavano del 4-4-2 pensavo fosse un modo di sedersi a tavola, e tutti ridevano. Da ragazzo avevo giocato a basket, mentre l’Italia è un Paese di “pallonari”, in senso buono».

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