A Venezia si può giocare a pallone in strada fino a 11 anni. Quattordici genitori sono stati multati (50 euro a testa)

I genitori sono stati convocati dai carabinieri: multati loro e i alcuni ragazzi di 12 e 13 anni

nelle scuole calcio papà

A Venezia l’isola di Murano è diventata teatro di un episodio che ha sollevato accese polemiche sulla gestione degli spazi pubblici e sui diritti dei minori al gioco. Quattordici genitori sono stati convocati presso la locale stazione dei Carabinieri. Hanno ricevuto altrettante contravvenzioni da 50 euro ciascuno per aver permesso ai propri figli, tra i 12 e i 13 anni, di giocare a calcio in un campo pubblico.

Multati perché giocando a pallone disturbavano la quiete pubblica

L’accaduto risale al 12 settembre scorso. I militari dell’Arma hanno proceduto all’identificazione dei giovani calciatori dopo aver ricevuto alcune segnalazioni da parte di residenti della zona. Secondo quanto previsto dal Regolamento di polizia e sicurezza urbana del Comune di Venezia, i ragazzi sono stati sanzionati perché stavano “creando disturbo alla quiete pubblica per le persone in transito, in zona vietata”. La normativa comunale vieta espressamente “il gioco con la palla o ogni altro gioco, individuale o di gruppo”. Che possa arrecare “pericolo e molestia alle persone, danni ovvero disturbo alla quiete pubblica”.

Il regolamento vigente stabilisce inoltre specifiche limitazioni di età per i giochi nei luoghi pubblici, consentendo tali attività esclusivamente ai bambini di età pari o inferiore agli 11 anni in determinate aree e fasce orarie prestabilite. I ragazzini coinvolti nell’episodio di Murano, essendo di età compresa tra i 12 e i 13 anni, risultavano quindi già fuori dai parametri consentiti dalla normativa.

L’edizione del Gazzettino, edizione Venezia Mestre è tornato oggi sulla vicenda dopo che alcuni di questi genitori sono stati rievuti dal Sindaco.

L’attività del gioco del pallone a Venezia consentita fino a 11 anni

«Innalzare l’età dei bambini “abilitati” a giocare a calcio nei luoghi indicati dal Comune di Venezia». È una delle richieste presentate dai genitori dei baby calciatori multati dai Carabinieri, che sono stati ricevuti dal sindaco Luigi Brugnaro alla smart control room del Tronchetto.  Il campo delle ex Conterie sarà inserito nei luoghi in cui il Comune permette il gioco del pallone. Resta sempre il problema dell’età. L’attività è consentita fino agli 11 anni, ma il tempo passa veloce e molti ragazzini dello stesso gruppo li hanno già superati. Quindi comunque non saprebbero dove andare a giocare. Un limite modificato al ribasso proprio da questa amministrazione. Prima il gioco era permesso fino ai 13 anni, successivamente portato a 11. E’ vero che si tratta di pratica calcistica non agonistica, ma è anche vero che comunque le pallonate, da una certa età in poi, hanno un’energia molto diversa da quella dei bambini piccoli.

Il sindaco si è dimostrato disponibile all’inserimento del campo Pino Signoretto tra le aree in cui si possa praticare il gioco del pallone. Dovrà essere avviata un’interlocuzione con la Soprintendenza per dotare la zona di reti di protezione amovibili, per delimitare il lancio della palla. I genitori chiedono che sia innalzata anche l’età per usare il campo. Il sindaco ha anche ipotizzato che l’area possa essere utilizzata per le attività della vicina scuola media. Ha dimostrato apprezzamento per l’approccio adottato dagli insegnanti che hanno affrontato in classe l’argomento con i ragazzi, in una lezione di “cittadinanza attiva”. Ha dato la possibilità di un confronto educativo reale tra le famiglie, i bambini e le istituzioni. «Al di là delle promesse vedremo come andrà a finire – conclude il papà – perché abbiamo chiesto l’archiviazione delle multe, altrimenti faremo valere le nostre ragioni in altre sedi».

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