Ora i calciatori si fanno scrivere gli addii dall’intelligenza artificiale, facendo figuracce (alcuni sono identici)

I saluti di Fabio Silva sono gli stessi di Christantus Uche. Il Telegraph: Abbiamo davvero diritto all'autenticità dei nostri amici calciatori sui social media?. No, se davvero lo pensiamo, siamo degli illusi

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Ci Napoli 27/09/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Udinese / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: esultanza gol Khvicha Kvaratskhelia

“Quando sono arrivato ai Wolves, ero pieno di ambizione, sogni e voglia di lasciare il segno. So di non essere riuscito a soddisfare le aspettative”. E’ la prima parte del post su Instagram con cui Fabio Silva saluta il Molineux dopo il suo trasferimento al Borussia Dortmund.

Ma Christantus Uche, arrivato al Crystal Palace dal Getafe ha scritto per salutare la sua ormai ex squadra: “Quando sono arrivato al Getafe, ero pieno di ambizione, sogni e desiderio di lasciare il segno. So di non essere riuscito a soddisfare le aspettative”.

Esatto, uguali uguali. “Chiunque abbia una carriera nel sub-editing o una dedizione di una vita alla pedanteria noterà la “G” minuscola di Getafe e lo spazio superfluo che la segue, prima della virgola – scrive ironicamente il Telegraph –  La dichiarazione di Uche prosegue identica a quella di Silva, cambiando solo il riferimento ai Wolves in Getafe. La punteggiatura disattenta suggerisce che qualcuno stia copiando e incollando dal telefono mentre è in treno. O su un jet privato diretto a Biggin Hill”.

Insomma: siamo forse di fronte ad una nuovissima – e tristissima – tendenza: i calciatori che si fanno scrivere lacrimosi saluti di addio dall’intelligenza artificiale. Nemmeno lo sforzo di mettere giù tre parole di proprio pugno. Pur in un periodo in cui altri invece trasformano l’addio in un corto super-professionale.

“Alcuni ricordano l’addio di Uche al post di Victor Anichebe su Twitter nel 2016, che non ha rimosso le istruzioni del suo social media manager: “Puoi twittare qualcosa del tipo: Incredibile supporto ieri e grande impegno da parte dei ragazzi! Un risultato difficile da accettare! Ma ci risiamo!”

“Abbiamo davvero diritto all’autenticità dei nostri amici calciatori sui social media?”, si chiede il Telegraph. “Chiunque si aspetti una visione accurata del mondo tramite Instagram sta sbagliando link. Sembra ancora uno strappo nella quarta parete quando vengono svelate le macchinazioni dietro i social media. Alcuni ipotizzano addirittura che l’intelligenza artificiale venga utilizzata dai calciatori per elaborare i loro messaggi, apparentemente sentiti, ai tifosi. Notizia dell’ultimo minuto: è proprio così. Una delle poche cose che i chatbot possono fare in modo affidabile al momento è produrre testi ragionevolmente convincenti. Speriamo e preghiamo tutti che questo non metta mai a repentaglio il lavoro degli amati giornalisti della nostra nazione, ma è certamente in grado di ottenere un lavoro passabile, seppur stereotipato, dal chatbot”.

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