La Stampa stronca La Domenica Sportiva: in studio si divertono a parlare di prostata, a casa cambiano canale
Tante parole e poche immagini, come di consueto: il servizio su Pisa-Roma è andato in onda a mezzanotte e mezza. Appena 716mila gli spettatori (100mila in meno rispetto al 2024)

Db Milano 10/10/2023 - photocall trasmissione Rai TV ‘La Domenica Sportiva’ / foto Daniele Buffa/Image nella foto: Adriano Panatta
La Stampa stronca La Domenica Sportiva: in studio si divertono a parlare di prostata, a casa cambiano canale
La Stampa, con Daniele Cavalla, stronca La Domenica sportiva andata in onda ieri sera su Raidue. Il programma è condotto da Simona Rolandi e Paolo Maggioni, ospiti fissi Adani, che La Stampa soprannomina “sotuttoio”, Adriano Panatta, Ciccio Graziani, Stefano Sorrentino, Mauro Bergonzi.
Scrive il quotidiano di Torino:
Loro in studio si divertono tantissimo, ridono e scherzano come fossero al bar della Rai e non davanti alle telecamere di Raidue, la gente a casa evidentemente un po’ meno considerando che sono stati soltanto 716 mila i telespettatori ieri sera per “La Nuova DS”, circa 100 mila in meno di Italia-Bosnia di basket trasmessa in prima serata. Tante parole e poche immagini come di consueto – il servizio su Pisa-Roma è andato in onda a mezzanotte e mezza -, tema dominante della puntata la prostata di Ciccio Graziani sulla base dell’affermazione di Panatta sui tennisti in bagno alla fine dei set soprattutto se stan perdendo.
Una settimana fa, Panatta aveva invece imperversato sull’annuncio di un emozionato arbitro Manganiello, il primo in uno stadio di serie A, preso in giro per l’intera trasmissione. Insomma, un programma che è una sorta di “Colorado Cafè” sportivo a cui manca Enrico Papi per fare il passo definitivo verso il varietà.
L’evoluzione del racconto sportivo: da La Domenica Sportiva a Tiki Taka e Dazn (Forbes – 2023)
Forbes prova a intercettare i cambiamenti nel racconto sportivo e calcistico, forse anche per delineare il possibile futuro del racconto del pallone. La storia dei telecronisti italiani ha una nobile tradizione. Giusto per citare alcuni nomi: Nicolò Carosio, Riccardo Cucchi, Bruno Pizzul, Francesco Repice, Fabio Caressa, Claudio Borghi. Tutti, radiocronisti e telecronisti, hanno contribuito a rendere il pallone italiano una storia infinita. Impossibile poi non citare Gianni Brera, lui però amava più la penna, l’inchiostro e la carta.
“Da La Domenica Sportiva di Enzo Tortora, passando per lo stile unico di Sandro Piccinini, fino al modello “show man” di Pierluigi Pardo. Strumenti, format, grafiche e modalità di comunicazione che si sono evolute nel corso dei decenni, seguendo le esigenze di un pubblico desideroso di essere parte sempre più attiva del processo“.
Se con la radio a prevalere era la descrizione, il racconto sportivo asciutto, con l’avvento della tv e delle emittenti private bisognava dare al pubblico qualcosa in più:
“Con le pay-tv a metà degli anni ‘90, il piccolo schermo è andato verso una maggiore spettacolarizzazione, che ha trasformato il cronista in un personaggio sempre più al centro della scena“.
Ma non solo, se si parla di calcio e divertimento ritornano in mente gli interventi caustici della Gialappa’s Band a “Mai dire Gol”. Da lì arrivano Tiki Taka e tutti gli altri moderni programmi di intrattenimento sportivo. A parlarne è lo stesso Pierluigi Pardo a Forbes:
«Rispetto al passato serve sicuramente molta più preparazione, perché il pubblico è più esperto. Ma non bisogna dimenticarsi di essere anche un po’ leggeri nel racconto e aver un pizzico di ironia, rimanendo sempre competenti».
Internet e i social network hanno rivoluzionato nuovamente il racconto sportivo. “Gradualmente si è assistito al passaggio da un modello da uno a molti a uno più inclusivo e interattivo. Un modello che viaggia su nuove strade e incontra linguaggi e formati diversi“. A comprendere quasi fin da subito questa nuova rivoluzione è stato il giornalista Dazn, Stefano Borghi:
«La mia sensazione è che si sia entrati in un contesto di grande libertà di crearsi il proprio palinsesto personale, accompagnata peraltro da un esponenziale e costante miglioramento della qualità dell’esperienza offerta. Questo permette di personalizzare sempre più le proprie scelte, adattandole ai ritmi, alle necessità e alle richieste del fruitore. Oggi le possibilità di interazione ma anche di approfondimento si sono moltiplicate e quindi per il fruitore è tutto molto più amplificato nonché innovativo. Il ruolo del giornalista rimane quello di essere un obiettivo, competente, credibile e – si spera – indispensabile ponte fra i due veri grandi protagonisti dell’universo dello sport, ovvero chi lo fa e chi lo segue».