Il Napoli ha incassato 140 milioni, 210 se contiamo anche i 70 di Kvaratskhelia (Corsport)
Investiti 147,5 milioni di euro cui vanno aggiunti i bonus, compreso quello alla firma dello svincolato De Bruyne. E i 40 del riscatto di Hojlund (l'anno prossimo)

Db Reggio Emilia 17/02/2023 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Khvicha Kvaratskhelia con Osimhen
Il Napoli ha incassato 140 milioni, 210 se contiamo anche i 70 di Kvaratskhelia (Corsport)
Grande Napoli in entrata ma anche in uscita come sottolinea il Corriere dello Sport.
Scrive Fabio Mandarini:
Investiti 147,5 milioni di euro, un’enormità, ma con un paio di postille da precisare: al computo andranno aggiunti i bonus, compreso quello alla firma dello svincolato De Bruyne; non sono ancora contemplati i 40 milioni di euro del riscatto di Hojlund, obbligatorio con la qualificazione del Napoli alla prossima Champions. Importantissimi anche gli incassi: 140 milioni, con il plus della cessione di Osimhen al Galatasaray per 75 milioni. Che diventano 210 considerando anche i 70 dell’affare Kvara al Psg di gennaio.
Doveva essere una campagna di rafforzamento, utile ad aumentare la profondità della rosa con le alternative necessarie e le opzioni che mancavano un anno fa in vista del ritorno in Champions e di una stagione durissima su quattro fronti, e così è stato.
Manna è stato il più bravo di tutti. Se Agnelli fosse rimasto alla Juventus, lo avrebbe promosso (Zazzaroni)
Ivan Zazzaroni sul Corriere tesse l’elogio di Giovanni Manna ds del Napoli.
Scrive:
In un mercato di poveri e nemmeno troppo belli il ds del Napoli classe ’88 è stato il più bravo di tutti.
Ricorda che
s’è formato a Torino, alla scuola di Cherubini, Paratici e Allegri, e nel maggio scorso è stato scelto quasi provocatoriamente da De Laurentiis. Preciso che se fosse rimasto Agnelli l’avrebbe promosso in prima squadra.
Giovane, ambizioso, pieno di idee e buona volontà, due estati fa si distinse per il mancato acquisto di Lukaku (l’aveva inseguito per mesi). Ma almeno ci provò, spinto proprio da Allegri. A Napoli s’è ritrovato in mezzo tra De Laurentiis, Chiavelli e Conte che con lui fanno spesso il torello. Ha rischiato e rischia ancora, ma regge.
Nella sessione che si chiude oggi ha trattato 1.720 giocatori di 25 nazioni (metodo Paratici), uno da Marte, tenendone in caldo la metà di mille, e chiude con De Bruyne, Lang, Beukema, Lucca, Gutierrez, Milinkovic-Savic, Marianucci, Elmas e, ultimo, Hojlund, dopo aver ceduto Osimhen al Galatasaray, Raspadori all’Atlético Madrid (gli affari più sostanziosi) e otto mesi fa Kvara al Psg.
Non appena il mondo del calcio ha cominciato a considerarlo in gamba, s’è rotto il tendine d’Achille e le interpretazioni sulla dinamica dell’incidente sono almeno una decina. Non posso sapere se dopo questo articolo lo licenzieranno per eccesso di luce e complimenti – mi auguro di no -: so però che ha lavorato benissimo (curando perfino i mal di pancia di Anguissa e Lobotka) e ha sposato l’ombra.
Il ruolo del ds è in crisi da anni, visto che i presidenti si affidano a intermediari e interdetti, agenti e agenzie, amici e parenti, televisivi e radiati, algoritmi e pendolini. Perciò Manna è una buona notizia, oltre che una delle numerose intuizioni felici di De Laurentiis.