De Luca infila Salerno anche a Euro 2032: «L’Arechi sarà lo stadio più moderno d’Italia»

All'Ansa: «Siamo un Paese nel quale di chiacchiere se ne fanno tante ma di opere pubbliche pochissime. Noi stiamo andando avanti, a breve i lavori». Se potesse, organizzerebbe anche gli Oscar a Salerno

De Luca

Mc Napoli 07/07/2023 - presentazione palinsesto Rai Tv / foto Mario Cartelli/Image nella foto: Vincenzo De Luca

L’Italia si è aggiudicata Euro 2032, ma non ha il numero necessario di stadi a norma per poter realizzare la manifestazione. E così, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, candida a sorpresa lo “Stadio Arechi” di Salerno. Se potesse, organizzerebbe anche gli Oscar a Salerno. Un girono sarebbe divertente immaginare il mondo secondo De Luca, con il Roland Garros a Battipaglia, Wimbledon a Vallo della Lucania e la Coppa Davis tra Nocera Inferiore e Superiore.

Ecco le sue parole di oggi riportate dall’Ansa.

De Luca candida lo Stadio Arechi per Euro 2032

Di seguito quanto dichiarato da De Luca parlando dei lavori che interesseranno il campo Volpe e lo stesso impianto salernitano:

«Per quanto riguarda il Volpe, avete visto che sono state demolite finalmente quelle palle di cemento che stavano da decenni ed erano contenitori di rifiuti. Adesso si sta valutando anche con la società l’inizio dei lavori nella Curva Nord (dell’Arechi, nda). Essendo purtroppo scesa di categoria la Salernitana, non avremo grandi tifoserie ospiti che arriveranno, 40.000 posti sono eccessivi, quindi potremmo addirittura anticipare i tempi per cominciare i lavori anche all’Arechi. Io sono convinto che lo stadio Arechi sarà non solo lo stadio più moderno d’Italia, ma probabilmente sarà uno dei pochi stadi in grado di ospitare i campionati Europei nel 2032. Perché siamo un Paese nel quale di chiacchiere se ne fanno tante ma di opere pubbliche pochissime. Noi stiamo andando avanti e dunque credo che a breve potremo cominciare i lavori addirittura in contemporanea anche allo stadio Arechi», aggiunge.

Leggi anche: Simonelli: «San Siro? Ad oggi niente Europeo, sono preoccupato»

Il presidente della Lega Serie A: «I nostri stadi sono in uno stato comatoso, rischiamo la revoca della candidatura a Euro 2032»

«I nostri stadi sono in uno stato comatoso, sono preoccupato» ai microfoni di Radio Anch’io Sport, il presidente della Lega Serie A, Ezio Maria Simonelli, non nasconde la sua preoccupazione per lo stato in cui versano gli impianti calcistici italiani, soprattutto in vista della candidatura agli Europei 2032.

Revoca della candidatura a Euro 2032?

«Il rischio c’è. Udine è un esempio di eccellenza, il suo Bluenergy Stadium ci ha fatto fare una gran bella figura. Peccato però che, al di là di Udine, Bergamo e Torino, il resto dei nostri stadi è in uno stato comatoso – le sue parole – Ceferin ha criticato fortemente gli stadi italiani e gli do ragione. Siamo arretrati rispetto a tutti gli altri paesi: negli ultimi 18 anni abbiano inaugurato solo sei stadi, di cui solo tre in Serie A. Nel resto d’Europa 226. Sono molto preoccupato, stiamo insistendo col governo per snellire la procedura. Ma sono veramente preoccupato per gli Europei 2032» “

Candidatura a rischio?

«Spero sia solo una mia preoccupazione. Ma quando il presidente dell’Uefa dice che i nostri stadi sono in uno stato comatoso e gli Europei sono tra sei anni, il rischio che ci possa essere revocata la candidatura io lo vedo. Rischiamo una figura non bellissima a livello internazionale. Spero che questo rischio lo veda anche il governo e che possa servire per snellire la burocrazia e per mettere a tacere i famosi comitati del no, che in Italia non fanno mai fare niente, e le sovrintendenze che dovrebbero tutelare i beni culturali. Ma non ho capito che tipo di tutela ci debba essere per uno stadio come San Siro: ha cent’anni, è stato rifatto nel 1955 e si discute se è stato inaugurato prima o dopo novembre. Sono cose assurde: è uno stadio che non è più funzionale al gioco del calcio e ad accogliere degnamente le persone. Basta andare nei bagni di San Siro per rendersi conto. Si deve rifare un nuovo stadio, punto e basta – conclude Simonelli – mettendo fine a tutte queste diatribe strumentali e senza senso»

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