Conte in Champions per cancellare i dubbi sulla sua capacità di gestire la doppia competizione (Gazzetta)
È stato etichettato come difensivista a causa dell’insistenza sulla difesa a tre, ma proprio Guardiola l’ha sdoganata a livello europeo

Mg Reggio Emilia 23/08/2025 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Antonio Conte
Conte in Champions per cancellare i dubbi sulla sua capacità di gestire la doppia competizione (Gazzetta)
La Gazzetta, con G.B. Olivero, scrive del ritorno di Conte in Champions, la prima sarà giovedì sera contro il City di Guardiola.
Guardiola non sperimenta per stupire, ma per vincere. Sotto questo aspetto Conte è più simile a Pep di quanto si pensi: è stato etichettato come difensivista a causa dell’insistenza sulla difesa a tre, ma proprio Guardiola l’ha sdoganata a livello europeo sottolineando anche quanto studio ci fosse dietro a quello schieramento che Antonio aveva scelto mollando la linea a quattro con le sue varianti offensive. Conte ama rinnovarsi. Allena il Napoli da quattordici mesi e ha già modificato tante cose: il suo calcio è in costante aggiornamento.
Prosegue la Gazzetta:
Conte pretende equilibrio e organizzazione nelle due fasi, le giocate sono codificate, ma esiste spazio per la fantasia individuale. Antonio prevede esattamente cosa succederà e i suoi giocatori sanno quindi cosa aspettarsi durante la gara. Conte sa che quest’avventura europea del Napoli è importante anche per lui. Nelle precedenti esperienze in Champions non ha mai avuto una squadra all’altezza delle grandi d’Europa, e nemmeno il Napoli è tra le favorite, però un bel cammino fino a primavera cancellerebbe i dubbi di chi non pensa che possa gestire bene la doppia competizione. L’incrocio con Guardiola, comunque, non è un esame ma una partita da godere e una notte da vivere con entusiasmo e fiducia. Una sfida tra maestri.
Secondo Mundo Deportivo, Conte è “uno chef che sa esaltare ogni ingrediente”. La sua ricetta ha trionfato in Italia, ora punta all’Europa
Mundo Deportivo dedica una riflessione al Napoli, analizzando risultati e l’impatto di Conte. Tra i classici riferimenti alla tradizione e al cibo partenopeo, l’articolo mette in luce una gestione virtuosa della squadra e sottolinea come l’entusiasmo per Conte, a Napoli e oltre, sia del tutto meritato.
Il quotidiano spagnolo scrive:
“La salsa napoletana è una ricetta semplice e succulenta della gastronomia italiana. Una salsa di pomodoro alla quale si aggiungono aglio, cipolla, olio extra vergine d’oliva, sale, pepe ed erbe come basilico, origano e in alcuni casi prezzemolo. A prima vista, una ricetta semplice, alla portata di tutti.
Tuttavia, c’è sempre chi porta la semplicità ad altri livelli, come nel caso di Antonio Conte. L’allenatore ai comandi dei fornelli del Napoli e campione in carica della Serie A cerca di confermare lo scudetto e imprimere il sapore napoletano anche in Champions League.
Perché Conte è uno chef che sa valorizzare tutti e ciascuno degli ingredienti di cui dispone. Lo ha dimostrato la scorsa stagione, potenziando il gusto di una squadra che difendeva con pugno di ferro e ripartiva con la velocità di un fulmine. Ha saputo dare un ruolo da protagonista a Scott McTominay, un giocatore scartato dal Manchester United che ha inserito in una nuova ricetta. Il risultato: un centrocampista totale, che ha segnato 12 gol in campionato, è stato eletto miglior giocatore della Serie A e, con una rovesciata indimenticabile contro il Cagliari, ha sigillato il titolo.”
E questa stagione cosa ci dobbiamo aspettare dal Napoli di Conte?
Continua Mundo Deportivo:
“Come ogni grande maestro di cucina, Conte ha chiesto di migliorare la qualità degli ingredienti per poter deliziare l’Europa con la sua ricetta. E il Napoli non ha badato a spese nella lista della spesa. Sono arrivati rinforzi di primo livello: Kevin De Bruyne, che dopo un decennio con Guardiola al Manchester City ora si adatta al metodo molto più fisico e strutturato di Conte (“mi fanno male tutti i muscoli!”, scherzava il belga); e Sam Beukema, un altro nuovo arrivato che ha lasciato il segno già alla sua prima partita.
A Lecce, però, non è mai stato profeta. Lì lo ricordano come un traditore per aver esultato con la Juventus a un gol contro la sua ex squadra e per essersi seduto sulla panchina del Bari, il massimo rivale. A Napoli, invece, la città di Maradona, ha trovato un luogo dove la sua intensità e il suo carattere vulcanico non vengono interpretati come tradimento, ma come puro amore per il calcio. Da Lecce è uscito tra i fischi; a Napoli è venerato.”
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E chiude così: “Il Napoli di Conte è questo: una salsa napoletana. Ingredienti semplici, combinati con pazienza, carattere e fuoco lento. Una ricetta che non ha bisogno di ornamenti, ma che, se ben preparata, può conquistare non solo l’Italia, ma anche l’Europa.”