Champions, Opta e le percentuali di trionfo: guida il Liverpool avanti ad Arsenal e Psg. Italiane distanti

I Reds avrebbero il 20,4% di probabilità di successo. Staccate le italiane: l'Inter è nona col 3%, il Napoli 12esimo con l'1,4% (si sale al 3,4% per la finale, al 9,3% per la semifinale e al 23% per i quarti), la Juve 19esima con lo 0,6%

Champions League

Mg Monaco di Baviera 31/05/2025 - finale Champions League / Paris Saint Germain-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Luis Enrique

Il supercomputer di Opta – nota società di elaborazione dati sportivi – ha effettuato 10.000 simulazioni per ottenere le percentuali di trionfo delle principali candidate alla Champions League 2025/26. Vi diciamo subito che le chance delle squadra italiane, compreso il Napoli, sembrerebbero davvero ridotte al lumicino.

Champions League, i risultati delle simulazioni effettuate da Opta

Il supercomputer di Opta ha eletto come prima favorita a vincere il titolo il Liverpool reduce da un mercato faraonico. Il club inglese può vantare una percentuale del 20.4%. Alle spalle dei Reds abbiamo un’altra squadra di Premier, ovvero l’Arsenal la cui percentuale di successo si è attestata al 16%. Sul gradino più basso del podio troviamo il Paris Sanit-German campione in carica col 12,4%. A chiudere la top-10 ci sono nell’ordine Manchester City (8,4%), Barcellona (8,4%) per entrambe), Chelsea (7%), Real Madrid (5,8%), Bayern Monaco (4,3%), Inter (3%) e Newcastle (3%).

E Napoli, Juventus e Atalanta? Il club azzurro si trova in 12esima posizione, con una percentuale dell’1,4% (si sale al 3,4% per la finale, al 9,3% per la semifinale e al 23% per i quarti). La Vecchia Signora e i bergamaschi, invece, appaiono rispettivamente alla piazza numero 19 e alla numero 20 con lo 0,6%. Ecco la top-20 completa.

Sacchi: «Immaginare il Napoli in finale di Champions credo che sia esagerato»

Scrive Sacchi per la Gazzetta dello Sport:

Credo che il Napoli sia attrezzato, a livello numerico, per affrontare sia il campionato sia la coppa, ma non ha l’esperienza per farlo. Mi spiego? L’ambiente, fantastico per le emozioni che sa trasmettere, non è abituato alle vittorie, non ha la cultura del successo, e dunque per Antonio Conte la scalata al vertice sarà difficile. Lo possono aiutare elementi come De Bruyne, che conosce la manifestazione e può trasmettere lo spirito giusto a tutti i compagni, gli può dare una mano McTominay, che ha fatto un percorso straordinario da quando è arrivato in Italia, anche gli altri acquisti sono in grado di alzare il livello del gioco, e su questo Conte puntare. Tuttavia, resto convinto che immaginare i partenopei in finale di Champions League, nonostante l’affetto che mi lega ad Antonio Conte, sia esagerato. È vero che il calcio è bello perché, in ogni momento, ci può stupire, ma qui si tratterebbe davvero di un evento straordinario.

Sacchi e l’Italia che deve adeguarsi agli standard del gioco europeo

Se leggo l’elenco degli avversari, mi vengono i brividi e mi chiedo: come facciamo, noi italiani, a batterli e a sollevare finalmente un trofeo che non conquistiamo dal 2010? La Champions League, che è la Coppa dei Sogni, rischia di diventare la Coppa degli Incubi, a meno che non impariamo la lezione (non è mai troppo tardi) e ci adeguiamo allo standard di gioco europeo, fatto di aggressione, di pressing, di ritmo altissimo, di accelerazioni, di coraggio e di dominio del campo. Se, invece, continueremo a presentarci sul palcoscenico internazionale assecondando i vecchi principi della nostra scuola, e cioè difesa e contropiede, la vedo dura. Molto dura. 

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