Analisi calcistica, ora c’è lo skeletal tracking: 100 frame al secondo, si studia l’avatar digitale del calciatore (Athletic)
Trenta telecamere, centinaia di informazioni a partita. È una tecnologia che registra la biomeccanica del corpo: si saprà tutto di un calciatore

Lo skeletal tracking è il nuovo capitolo dell’analisi calcistica. Un tempo i club si accontentavano di raccogliere i dati più basilari — tiri, passaggi, calci d’angolo. Oggi la mole e la precisione delle informazioni disponibili sono impressionanti. I giubbotti Gps sono ormai una costante: servono a monitorare velocità, distanza percorsa, accelerazioni e decelerazioni di ogni giocatore, sia in allenamento che in partita. Questo tipo di tracciamento “tradizionale” ha permesso ai club di studiare i movimenti dei calciatori anche senza palla, integrandoli con i passaggi cruciali del gioco per ottenere un quadro dettagliato della prestazione complessiva.
Athletic ha indagato sul futuro dei database del pallone. Ecco la loro analisi.
La mappa delle articolazioni tracciata
Se i data producono centinaia di informazioni a partita e quelli di tracking migliaia o milioni, lo skeletal tracking porta i numeri a centinaia di milioni. È una tecnologia che registra la biomeccanica del corpo, mappando le principali articolazioni — spalle, anche, gomiti, ginocchia, caviglie, oltre a testa e occhi — per ricostruire in 3D la postura e i movimenti di un giocatore. Usata da tempo nell’industria cinematografica e nei videogiochi, questa tecnologia è già diffusa in baseball e basket dagli anni 2010, mentre nel calcio è un’innovazione relativamente recente. In genere vengono installate fino a 30 telecamere all’interno dello stadio per tracciare 29 punti scheletrici di ogni calciatore. Se il tracking tradizionale rileva la posizione a 25 frame al secondo, lo skeletal tracking può arrivare a 100.
Allo Skeletal Fifa e Uefa uniscono tracciatura del corpo e del pallone: trenta prospettive diverse
Athletic ricorda che
Fifa e Uefa hanno già introdotto questi dati per la tecnologia del fuorigioco semi-automatico (Saot), che unisce la tracciatura corporea a quella del pallone per valutazioni più oggettive.
“Prima avevamo solo il tracciamento del baricentro,” spiega Matt Fleckenstein, Chief Product Officer di Genius Sports. “Si sapeva grosso modo dove fosse un giocatore e quanto corresse, ma era difficile andare oltre. Ora invece con lo skeletal Tracking abbiamo 30 visuali diverse, che combinate ci consentono di ricostruire in tempo reale una rappresentazione 3D.” (….) “Puoi rivedere un gol dagli occhi dell’attaccante o del portiere. Vuoi capire se davvero era un tiro facile? Guardalo dalla prospettiva di Messi.”
Lo studio delle palle inattive
La tecnologia avanza a tal punto che in futuro sarà possibile seguire quasi perfettamente le gesta del proprio idolo dall’angolo che preferiamo. “Stiamo esplorando anche il video volumetrico,” aggiunge Lange, “che crea avatar realistici dei giocatori. È molto oneroso, ma sta evolvendo.” (…) Per allenatori e analisti, diventa possibile rivedere le scelte dei giocatori in prima persona e discutere decisioni ed errori in tempo reale.
Club come Viborg e Nottingham Forest la stanno utilizzando per lo studio delle palle inattive e per mostrare ai giocatori la postura del corpo nei momenti chiave. Analizzare in 3D le giocate dell’avversario diventa un’arma in più. Anche sul mercato la tecnologia promette molto: unendo dati tradizionali ed eventi, lo skeletal tracking può identificare profili specifici con un dettaglio mai visto. Perfino un attaccante “alla vecchia maniera”, capace di usare il corpo per proteggere palla, potrebbe essere individuato attraverso parametri puramente digitali.