Adani merita un premio, altro che critiche: ci ha tenuti svegli e ha reso quasi digeribile una partita oscena
Avrebbe potuto dire: “raramente si era vista una partita così di merda. Non ci sono le difese, si fa gol come ai tornei di terza media”. E invece ha trovato la genialata della gita scolastica

Db Milano 26/04/2023 - Coppa Italia / Inter-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Daniele Adani
Adani merita un premio, altro che critiche: ci ha tenuti svegli e ha reso quasi digeribile una partita oscena
L’unico momento divertente di Israele-Italia l’ha offerto Daniele Adani in telecronaca. Al gol del 5-4, una roba che nemmeno nei tornei scolastici, ha detto semplicemente la verità e l’ha detta anche riuscendo a non essere volgare. Ha gridato: “Ma che partita è!? Ma che roba è!? Ma cos’è sta partita, una gita scolastica!? Ora attenzione, che siamo tutti in gita!… Perché ridi Alberto? Ti è rimasto ‘pranzo al sacco’?” Francamente noi lo abbiamo trovato sublime, per dirla alla Franca Valeri. Avrebbe potuto dire: “raramente si era vista una partita così di merda. Non ci sono le difese, si fa gol come ai tornei di terza media, questa Nazionale andrebbe fermata per oscenità”. Ma a quel punto il povero Adani avrebbe perso il posto. Perché – non dimentichiamolo – le telecronache dell’Italia vanno sempre fatte tenendo conto dell’amor patrio, del patriottismo pallonaro. In più c’è Gattuso che ogni tre per due viene dipinto come un uomo buono, generoso, al punto che persino Papa Leone pare si sia informato e secondo qualcuno anche adirato con i suoi del Vaticano: “ma perché Gattuso non è nella lista dei santi?”. (Vi consigliamo di leggere Antonio Padellaro sul Fatto quotidiano a proposito del giornalismo sportivo).
In questo clima da costante normalizzazione, Adani ha trovato il modo per gridare la propria ribellione, per far sapere ai telespettatori che lui non si è bevuto completamente il cervello, che sapeva benissimo di trovarsi di fronte uno spettacolo calcistico pietoso e ha trovato la formula per farlo capire. La gita scolastica, la colazione al sacco. Ci sembrava l’unico modo possibile. Gli altri due sarebbero stati: l’elogio della ringhiosità dell’Italia e francamente ieri sera non era il caso; oppure un tono da semi-lutto che però sarebbe stato fuori contesto per una partita di calcio in quel clima politico.
La verità, o una delle verità, è che all’indomani dell’oscena Israele-Italia resta la telecronaca di Adani, quella frase che è il grido disperato di un uomo che di più non può dire. Il resto sono arrampicate sugli specchi pur di non affermare quel che pronuncerebbe qualsiasi essere umano dai tre anni in su. Che cosa pretendiamo dai nostri telecronisti? Anche l’ipocrisia e la sobrietà istituzionale hanno un limite. Non toglieteci Adani, ci ritroveremmo tutti a russare al ventesimo del primo tempo.
“Ma che partita è!? Ma che roba è!? Ma cos’è sta partita, una gita scolastica!? Ora attenzione, che siamo tutti in gita!… Perché ridi Alberto? Ti è rimasto ‘pranzo al sacco’?”
/ @leleadani al gol del sorpasso azzurro, il quinto, durante i minuti di recupero, dopo aver buttato… pic.twitter.com/3AI4zPTBoe
— nonleggerlo (@nonleggerlo) September 8, 2025