Valdano ricorda quando Diego tirava fuori la lingua, esattamente ciò di cui il Real Madrid avrebbe bisogno ora

Su El País: «Quando tirava fuori la lingua Maradona era inarrestabile. Il Real ne avrebbe bisogno per liberare l’istinto dei migliori. Sciogliersi»

maradona

Citta' del Messico (Messico) 29/06/1986 - finale Mondiali di calcio Messico 1986 / Argentina-Germania / foto Imago/Image Sport nella foto: Diego Armando Maradona ONLY ITALY

Jorge Valdano, in un articolo pubblicato su El Pais, intreccia il presente del Real Madrid con il ricordo di Maradona, capace di trasformare un gesto istintivo in un segno di genialità calcistica. Dopo la prima partita di Liga del club spagnolo scrive: «Giocava per evitare di commettere errori. Giocava per soddisfare le aspettative dell’allenatore.  Pensando a questo, mi sono ricordato di Maradona al Mondiale dell’86, quando tirava fuori la lingua, ma per creare opere d’arte».

Diego e la lingua fuori:

Jorge Valdano racconta: «El Zurdo López era stato allenatore di Diego agli inizi, all’Argentinos Juniors e, poiché lavorava in Messico, durante il Mondiale dell’86 veniva spesso a trovarci. Il suo legame con Maradona gli permetteva libero accesso. Prima dell’inizio del campionato, Fernando Signorin organizzò un incontro tra El Zurdo López e Diego. Fernando aveva sentito dire da López che, quando Diego tirava fuori la lingua, era inarrestabile. Come sanno i “maradonologi”, uno dei gesti iconici di Diego era proprio tirare fuori la lingua nel mezzo di un’azione calcistica. Gesto che caratterizzava anche Michael Jordan quando volava in uno dei suoi apoteotici salti. Prima che López entrasse a parlare con Diego, Signorini gli diede una consegna: “Non si dimentichi di ricordargli che, quando riceve la palla, deve tirare fuori la lingua”. Tutti sappiamo che fu in quel Mondiale che Diego tirò fuori la lingua più e meglio che mai…»

Quando la scienza spiega l’arte di Maradona:

Valdano ricorda: “Tempo dopo, il dottor Antonio Dal Monte, direttore dell’Istituto della Scienza dello Sport in Italia e sapiente che studiò a fondo le capacità di Diego, disse che la lingua fuori, unita alla sua straordinaria capacità neuromuscolare e al suo baricentro basso, favoriva il suo equilibrio corporeo. Conviene ricordare che l’equilibrio di Diego sfidava la forza di gravità e i principi della fisica (…) Il suo sistema nervoso e la sua muscolatura erano allenati per funzionare all’unisono (…) La libertà creativa di un bambino e l’istinto animale che caratterizzavano Maradona, forse si spiegano proprio con quella lingua che attivava sensori straordinari. Un modo per intensificare la connessione tra cervello e corpo e trasformare ogni giocata in un’opera indimenticabile. Esattamente ciò di cui avrà bisogno il Madrid affinché la lingua fuori aiuti a liberare l’istinto dei migliori. Sciogliersi, perché gli obblighi non oscurino l’ispirazione».

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