Solo nel calcio il secondo posto è un lutto, che brutta scena quelle medaglie d’argento sfilate (As)
La felicità degli atleti alle Olimpiadi si trasforma spesso in mesto imbarazzo nel calcio. Persino le calciatrici (che hanno portato una ventata di freschezza) sono intrappolate nel cliché

Mf Monaco di Baviera 31/05/2025 - finale Champions League / Paris Saint Germain-Inter / foto Michele Finessi/Image Sport nella foto: Lautaro Martinez
I giocatori che si sfilano la medaglia dal collo, quante volte l’abbiamo visto. È una cosa peculiare del calcio, la non-accettazione del secondo posto. Negli altri sport resta un punto d’onore. Ci torna Alfredo Relano su As, a proposito del secondo posto della Spagna agli Europei femminili.
“A differenza del mondo olimpico – scrive l’editorialista – nel calcio non contano i trofei. Conta solo vincere, come ha detto Luis Aragonés. Aitana Bonmatí, ufficialmente la migliore giocatrice del torneo, si è scusata tre volte con i tifosi. L’argento si trasforma in piombo quando si tratta del calcio. La felicità con cui gli atleti alle Olimpiadi ostentano la loro gioia si trasforma spesso in mesto imbarazzo quando si tratta di calcio”.
“Ma non era così tanto tempo fa. Ho sentito spesso dire dai più esperti di questo sport che “nessuno ricorda il momento in cui ha messo piede sulla luna”. È qualcosa di così radicato nel calcio che persino le ragazze, che hanno portato una ventata di novità con il loro comportamento più edificante (meno finzioni, meno provocazioni, meno proteste, ecc.), si sentono intrappolate. Non c’era la serena felicità con cui le olimpioniche ritirano le loro medaglie d’argento nella cerimonia finale, ma piuttosto un’aria di lutto e sconfitta. Eppure, al collo delle ragazze pendeva un nobile metallo che celebrava il loro grande Campionato Europeo”.