Müller il tedesco ha apprezzato canti e tamburi all’aeroporto di Vancouver (il potere dei soldi…) – VIDEO

La Sueddeutsche: Ha anche accontentato i tifosi con autografi e selfie dopo un volo di quasi dodici ore: «Sono felice di essere qui, vogliamo creare un futuro importante».

Germania

Germany's forward #13 Thomas Mueller reacts after Costa Rica scored their second goal during the Qatar 2022 World Cup Group E football match between Costa Rica and Germany at the Al-Bayt Stadium in Al Khor, north of Doha on December 1, 2022. (Photo by Ina Fassbender / AFP)

Thomas Müller ha lasciato la Germania per andare a giocare in Mls, al Vancouver. Ieri all’aeroporto la stravagante accoglienza da parte del club e dei tifosi.

Müller accolto a Vancouver con tamburi e canti tradizionali

La Sueddeutsche scrive:

All’aeroporto di Vancouver, Thomas Müller viene accolto con tamburi e canti tradizionali. E l’ex Bayern Monaco ha chiaramente apprezzato l’accoglienza, accontentando anche i tifosi con autografi e selfie dopo un volo di quasi dodici ore. Ha poi rivolto il suo primo saluto ai nuovi tifosi: «Sono felice di essere qui, vogliamo creare un futuro importante insieme». Centinaia di sostenitori hanno immediatamente cantato il suo nome. Molti avevano già la sua sua maglia numero 13. Anche davanti al Bc Place Stadium sono stati appesi diversi striscioni per lui.

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Quando si tornerà a giocare, scrive lo Zeit, “allora, sì, allora, forse tornerà finalmente la pace e per un po’ non dovremo più sentire parlare di Thomas Müller”. Il quale nelle ultime settimane “ha realizzato qualcosa di particolarmente miracoloso nel calcio professionistico, già ricco di stranezze: è riuscito a riempire la pausa estiva quasi da solo, con discorsi di addio, saluti di addio e video di addio, in ultima analisi con il suo ego, che ha potuto crescere ininterrottamente nel corso dei tanti anni della sua carriera, in ultima analisi slegato dai suoi successi sportivi”.

Müller è solo un esempio per esaminare il fenomeno più largamente inteso: “proprio durante la pausa estiva, quando il calcio è presumibilmente fermo, si apre uno sguardo nell’anima e nell’immagine di sé dei suoi personaggi principali. Si vedono personaggi a cui per così tanto tempo è stata data l’impressione di essere al centro dell’attenzione che finalmente ci credono loro stessi”.

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