Calzona: «Osimhen deve imparare ad accettare le critiche, non vedo Lobotka simile a Iniesta»

Ad As: «Lobo ha un'intelligenza più sobria. Il licenziamento di Spalletti da ct della Nazionale è stato affrettato, ha sempre trovato una soluzione ai problemi».

Calzona

Mg Milano 17/03/2024 - campionato di calcio serie A / Inter-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Francesco Calzona

Francesco Calzona, ex tecnico del Napoli e ct della Slovacchia, in un’intervista ad As ha parlato proprio della sua breve avventura sulla panchina azzurra nella stagione 2023-24.

Calzona: «Osimhen deve imparare ad accettare le critiche, non vedo Lobotka simile ad Iniesta»

Ha allenato insieme Napoli e Slovacchia. Il suo debutto sulla panchina partenopea è stato contro il Barcellona in Champions League nel febbraio 2024…

«E’ stato emozionante perché ho un legame speciale con il Napoli. La chiamata del club è stata inaspettata. Dopo soli tre giorni di allenamento, abbiamo giocato contro il Barcellona in Champions League. In entrambe le partite abbiamo fatto bene contro un avversario di alto livello».

Victor Osimhen ha giocato un ruolo di primo piano in entrambe le partite. Ora è partito per il Galatasaray. Che consiglio gli ha dato durante la sua permanenza a Napoli?

«Victor è un grandissimo giocatore con qualità straordinarie, soprattutto a livello fisico. Deve capire che giocare in grandi club significa anche che in certi momenti si viene criticati per le sue prestazioni. Deve migliorare in questo. Deve capire che la critica può essere costruttiva e può aiutare a migliorarsi dove si può avere qualche difetto. Penso che questo possa essere il suo difetto principale: accettare le critiche nei momenti in cui non si è al cento per cento della condizione, soprattutto in un posto importante come Napoli. Lì Osimhen è stato amato follemente dalla gente, anche il club si è preso cura di lui. Ma deve gestire meglio i momenti difficili».

Conosci molto bene Stanislav Lobotka. In Slovacchia viene paragonato ad Andrés Iniesta…

«Iniesta è stato un giocatore molto creativo. Lobotka è più un giocatore di equilibrio, ha un’intelligenza più sobria. È un giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero avere perché riesce a fare molte cose, come recuperare un sacco di palloni, come pochi calciatori che ho visto nella mia carriera. Non si assomigliano molto tra loro. Iniesta aveva anche qualità offensive importanti. Ma al momento Stanislav è sicuramente tra i primi 3-4 al mondo nel suo ruolo».

Era l’assistente di Sarri e poi ha accompagnato Spalletti… Cosa hai imparato da entrambi?

«Sono grandi figure del calcio. Mi hanno insegnato molto. Ho passato tredici anni al fianco di Sarri, dove ho imparato molto. Da entrambi in realtà. Penso di aver imparato l’attenzione tattica da Sarri, mentre ho imparato la gestione del gruppo da Spalletti. Penso che siano il top in questo. Era importante per me nella mia carriera poter lavorare con allenatori di questo livello.»

Secondo lei, cosa non ha funzionato con Spalletti ct dell’Italia?

«Ad essere onesti, conoscendo Spalletti, il licenziamento è stato affrettato. La sua storia dice che ha sempre trovato una soluzione ai problemi. Poiché c’è pochissimo tempo in Nazionale, ci sarebbe voluto un po’ più di pazienza e aspettare che trovasse la via d’uscita da una situazione difficile. Capisco che in Italia abbiamo fretta di vincere, di raggiungere gli obiettivi, ma penso che sicuramente avrebbe meritato più tempo per trovare la soluzione e sono sicuro che l’avrebbe raggiunta, conoscendo il suo impegno quando allena una squadra e soprattutto so benissimo che era la sua ambizione essere allenatore della Nazionale».

E Gattuso riuscirà a trovare la soluzione per portare l’Italia ai Mondiali?

«C’è ancora la possibilità di andare. Siamo sempre stati una squadra che ha ottenuto il meglio dalle difficoltà. Gattuso potrebbe essere l’uomo giusto. Alla fine l’Italia ha perso solo una partita e questo può essere rimediato. Dovremo fare di tutto per andare al Mondiale, c’è un incrocio diretto in casa contro la Norvegia e l’Italia non può essere fuori da una competizione così importante per così tanto tempo».

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