«Al Liverpool il suono del pallone è diverso, fa boom boom boom»: Kerkez l’anti-Chiesa

Focus del Times sul difensore serbo che descrive cosa voglia dire stare al Liverpool e si sta integrando. Il Times lo pone in contrapposizione a Chiesa che invece ha avuto molto problemi

Slot Liverpool jota

Liverpool's Dutch manager Arne Slot celebrates after the English Premier League football match between Liverpool and Tottenham Hotspur at Anfield in Liverpool, north west England on April 27, 2025. Liverpool won the match 5-1, making them the winners of the Premier League title. (Photo by Paul ELLIS / AFP)

“Boom, boom, boom” è il rumore del tocco del pallone negli allenamenti del Liverpool. Lo descrive al Times Milos Kerkez, difensore serbo di nazionalità ungherese, classe 2003, in forza ai reds. È arrivato dal Bournemouth per 40 milioni di sterline e ha raccontato il suo primo impatto con la nuova realtà. Un dettaglio in particolare lo ha colpito: il suono secco dei passaggi, un ritmo costante e incessante che scandisce ogni sessione: “boom, boom. boom”.

L’intensità degli allenamenti al Liverpool

«È questo suono in particolare che ricordo più di ogni altra cosa ripensando al mio primo giorno da giocatore del Liverpool e all’allenamento al quartier generale di Axa». Nonostante sapesse cosa lo aspettava grazie ai colloqui con il compagno di nazionale Dominik Szoboszlai, Kerkez è rimasto impressionato dalla velocità e dalla precisione degli allenamenti. «Quando senti il rumore del passaggio — “boom, boom, boom” — è diverso», ha dichiarato Kerkez. «È un livello davvero altissimo in tutto: nell’alimentazione, nelle persone che ti aiutano a migliorare fisicamente. Puoi solo crescere molto come giocatore quando vieni qui. È semplicemente il massimo livello del calcio».

La pressione è di chi non mette il piatto a tavola

Prosegue il Times:

Una testimonianza della sua forza mentale è la concezione di pressione: «La pressione è quando non hai un pasto la mattina dopo, [come] alcune famiglie. Quella si chiama pressione. Quello che facciamo noi non è pressione. Scendi in campo e fai il tuo lavoro. Al Liverpool, devi essere sempre al massimo».

Le difficoltà di Chiesa: il rovescio della medaglia

Il Times usa Chiesa come termine di paragone negativo, o meglio che fa da contraltare a Kerkez.

Se Kerkez ha abbracciato subito l’intensità del Liverpool, la storia di Federico Chiesa è stata decisamente più complessa. Arrivato in Premier League con grandi aspettative, l’attaccante italiano ha faticato a trovare il suo spazio, finendo spesso ai margini della squadra. Arne Slot, tecnico dei reds l’ha spiegata così: «È piuttosto semplice spiegarla, anche se certamente è un problema complesso. Federico ha saltato l’intera preparazione del pre-campionato e poi è arrivato in un campionato dove l’intensità è più alta rispetto alla Serie A», ha dichiarato Slot. «È dovuto al fatto che ha perso un pre campionato completo ed è difficile per ogni giocatore, quando ci sono costantemente partite, portarli ai livelli a cui siamo arrivati». Chiesa, che aveva iniziato bene, ha poi pagato il prezzo di una preparazione fisica non completa, trovandosi in difficoltà nel sostenere gli standard elevati richiesti dal club.

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