Spalletti potrebbe ripartire dalla Juventus se Tudor deragliasse (Gazzetta)
Non si può escludere una nuova esperienza all'estero per l'ex ct della Nazionale, ma la sua figura è adatta ad un club come quello bianconero.

Mf Oslo 06/06/2025 - qualificazioni Mondiale 2026 / Norvegia-Italia / foto Michele Finessi/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti
Non è ancora chiaro se Luciano Spalletti, dopo l’esperienza in Nazionale, ripartirà dall’estero o dall’Italia. Sta di fatto che La Gazzetta dello Sport lo inserisce tra i papabili nomi per la Juventus, qualora Igor Tudor non dovesse ingranare con i bianconeri nella prossima stagione.
Spalletti potrebbe ripartire dalla Juventus se Tudor deragliasse
Il quotidiano nell’edizione odierna scrive:
Nelle ore del distacco da Coverciano, sembrava possibile una staffetta: Stefano Pioli in Nazionale e Spalletti all’Al Nassr, a sostituire l’ex tecnico del Milan. Pioli ha firmato per la Fiorentina e l’Al Nassr ha scelto Jorge Jesus, portoghese come Cristiano Ronaldo, il vero “presidente” del club saudita. Non si può escludere che Spalletti riparta dall’estero, nel suo curriculum ci sono le stagioni e le vittorie allo Zenit in Russia, ma immaginiamo che la rivincita voglia prendersela in Italia. La sua è una figura adatta alla Juve, nel caso in cui Tudor deragliasse. Sarebbe il terzo gran toscano della panchina bianconera: Marcello Lippi, Massimiliano Allegri e Luciano Spalletti. L’albo d’oro dice che la Juve e gli allenatori toscani sono altamente compatibili. Quanto all’Inter, nemmeno a parlarne: troppo ruvido e amaro il distacco del 2019.
Il tecnico stroncato da Il Foglio dopo l’esonero dalla Nazionale
Ora è giusto rendere il calcio dell’asino a Luciano Spalletti. Non soltanto per il disastro dell’europeo; non solo per essere uscito dalla Nations League, vinta poi da un signore di quarant’anni, mica la Parigi-Dakar. Non solo per le tre pere norvegesi ingoiate con la buccia. Ma perché si presentò a fare il cittì della Nazionale con la posa del salvatore, di quello che la sapeva lunga di come raddrizzare i ragazzi svogliati, gran prosopopea contadina a far intendere che il Mancio in fondo era, ma non mourinhamente, un pirla. Invece di pensare ad allenare si preoccupava di concionare sui giovani che guadagnano troppo e la Playstation che lui la farebbe sequestrare; tranne poi convocare, ma perché?, il reduce da squalifica ludopatica Fagioli, e lasciare a casa il probo Locatelli. Scelta tecnica? No, perché ar cavaliere di Certaldo nun je devi cacà er cazzo.