Guardiola: «Yamal? Paragonarlo a Messi è come paragonare un pittore qualunque a Van Gogh. Parliamone tra 15 anni»

Alla rivista Gq Hype: «Dopo il City dovrò fermarmi, me lo dice il mio corpo. Ho sempre saputo quando dire basta, anche da giocatore. Non so per quanto tempo smetterò di allenare»

Guardiola manchester city

Cm Torino 11/12/2024 - Champions League / Juventus-Manchester City / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Josep Guardiola

Pep Guardiola, tecnico del City, è intervenuto alla rivista Gq Hype e ha rilasciato dichiarazioni che non passeranno inosservate sul paragone Messi-Yamal. Ha parlato anche del proprio futuro da allenatore. Di seguito un estratto significativo.

Guardiola: «Dopo il City dovrò fermarmi sicuramente»

Sul futuro dopo il Manchester City

«So che dopo questo periodo con il City mi fermerò, questo è certo, è deciso, più che deciso. Non so per quanto tempo mi fermerò: un anno, due, tre, cinque, dieci, quindici… non lo so. Ma sicuramente mi fermerò, perché ho bisogno di fermarmi e concentrarmi su me stesso, sul mio corpo.»

Sull’origine di questa scelta

«È arrivato un momento in cui ho detto basta. Cercherò un’altra sfida. Mi era già successo quando ho smesso di giocare o quando ho lasciato il Barcellona. Non è mai stata una questione fisica, ma mentale. La mia testa mi diceva di fermarmi, e io ho imparato ad ascoltarla. Penso di aver saputo fermarmi al momento giusto. Anche al Barcellona, ad un certo punto, ho detto basta. Non si è trattato di risultati o pressioni, ma di una decisione ponderata.»

Sulle critiche ricevute nel corso della carriera

«C’è gente che aspetta che io fallisca? Sì, sicuramente. E sono felice di accoglierli, perché questo ti dà energia. A certi livelli hai bisogno di quella pressione che ti spinge a dimostrare di essere ancora capace. Quando vinci sei Premier League, arriva un momento in cui cadi. È la natura umana. Probabilmente avremmo dovuto muovere sul mercato più giocatori, ma è facile dirlo dopo. Non penso sia stata una stagione così negativa, ma c’è stato un momento con 13 o 14 partite senza vittorie. Non mi era mai successo prima. Però ti rimette al tuo posto. Hai una responsabilità nei confronti di molte persone che si fidano di te e che ti amano: i giocatori, il presidente, il direttore sportivo. E questo peso resta anche quando provi a rallentare.»

Su Lamine Yamal

«Dobbiamo lasciargli sviluppare la sua carriera. Lasciamolo libero. Paragonarlo a Messi è come paragonare un pittore a Van Gogh. Tra 15 anni, quando avrà giocato per 15 anni, potremo dire se è stato migliore di Messi o no. Oggi lasciamolo crescere. Se qualcuno lo paragona a Messi, di certo vede in lui qualcosa di speciale, ma Leo è troppo grande. Parliamo di 90 gol in una stagione, per 15 anni, senza infortuni. Il paragone è esagerato ma non è un peso che ora deve portare Yamal, è solo un segnale che è bravo»

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